Cistite

Cistite: quel fastidioso bruciore...

E’ un disturbo tipicamente femminile che colpisce almeno tutti una volta nella vita: stiamo parlando della cistite. Acuta o cronica, questa patologia dell’apparato urinario può diventare molto invalidante. Ecco alcuni consigli per prevenirla e curarla al meglio

Inizia con un aumentato stimolo a urinare, un leggero bruciore… si tratta della cistite, un’infezione che colpisce la vescica e le vie urinarie. Non esiste persona che non ne abbia sofferto almeno una volta nella vita e per molte, specialmente donne, può diventare uno scomodo compagno di vita. Per via infatti della differente conformazione anatomica, che pone l’uretra, cioè il canale di espulsione delle urine, in prossimità della zona anale, e per via della lunghezza notevolmente ridotta di quest’ultima rispetto a quella maschile, le donne sono i soggetti più colpiti da questo tipo di patologia, che non di rado diviene cronica. Molti sono i rimedi consigliati per combatterla e prevenirla, così come innumerevoli possono essere le cause alla sua origine: per curarla al meglio è quindi importante innanzitutto capire cosa la provoca e adottare di conseguenza le strategie più opportune per fare in modo che non si ripresenti più. Se è infatti assodato che gli antibiotici e sulfamidici debellino in breve tempo l’infezione, altrettanto vero è che se non si procede a eliminarne la causa principale, è molto probabile che l’infezione si ripresenti, magari sostenuta da ceppi batterici antibiotico resistenti. Partiamo col dire che quella conosciuta sotto il nome comune di “cistite” nasconde in realtà  diverse cause, che possono anche essere di origine virale.

Cistite semplice
La cistite semplice è un’infiammazione acuta, occasionale e transitoria, di origine infettiva della vescica. E’ la forma più comune, colpisce generalmente la popolazione sana di sesso femminile, al punto che si è stimato che tutte le donne, entro i 40 anni, ne abbiano sofferto almeno una volta.
Ha in genere un decorso benigno e sembra che l’intervallo d’età colpito sia in correlazione con l’inizio dell’attività sessuale. Grazie alla diversa conformazione anatomica, e alla differente lunghezza dell’uretra, che nell’uomo è molto più lunga rispetto alla donna, gli uomini sono decisamente meno soggetti a questo tipo di infezione. Per la precisione, l’incidenza della cistite negli individui di sesso maschile è di 100 volte inferiore. La cistite semplice è caratterizzata dal più frequente stimolo alla minzione, accompagnato da bruciore e urine che possono diventare torbide.

Cistite emorragica

Oltre la cistite semplice, esiste anche la cistite emorragica, caratterizzata dall’emissione di sangue insieme alle urine.  In pratica viene considerata una forma di cistite semplice che però coinvolge i capillari della sottomucosa. Colpisce persone tra i 15 e gli 80 anni e costituisce il 10% delle infezioni urinarie totali. La sua comparsa può essere dovuta, oltre che a virus e batteri, anche all’esposizione a radiazioni ionizzanti e all’assunzione di farmaci citotossici

Cistite ricorrente
A fianco a queste forme sporadiche, esistono delle forme ricorrenti di cistite, caratterizzate dall’avere gli stessi sintomi di quella semplice, ma che si ripetono con una certa periodicità. Per potere essere definita ricorrente, è sufficiente che la cistite torni a bussare per tre volte nell’arco di un anno. Può ripresentarsi sotto forma di reinfezioni, che si manifestano dopo alcune settimane o mesi dalla fine della terapia, o sotto forma di recidive se invece la sua ricomparsa avviene subito dopo la fine della cura.

Come prevenirla
Oltre alla classica terapia antibiotica, indispensabile per combattere l’infezione, si possono mettere in pratica dei semplici accorgimenti utili per prevenire questo fastidioso disturbo e ridurne i sintomi quando si presenta. Innanzitutto è importante prestare una particolare attenzione all’igiene della zona, specialmente durante i giorni del ciclo per le donne, e avere l’accortezza di utilizzare la carta igienica dall’interno verso l’esterno, in modo da evitare di portare i batteri fecali in prossimità dell’uretra. E’ consigliabile inoltre indossare biancheria intima in cotone e capi non attillati, per consentire una regolare traspirazione dei tessuti, che in caso contrario faciliterebbero un’anomala proliferazione degli stafilococchi cutanei, trasformandoli da normali “commensali” (cioè microrganismi normalmente presenti sul corpo umano e addirittura utili) in patogeni. Anche l’utilizzo di contraccettivi orali ad alti dosaggi più favorire l’insorgere della cistite, poiché si può alterare la microflora locale. Ovviamente bisogna osservare la più scrupolosa igiene di tutto ciò che entra in contatto con le parti intime.

Cosa la provoca
La cistite è, salvo rari casi, provocata dai batteri intestinali che proliferano in maniera eccessiva, oppure da errate abitudini, come quelle sopra citate, che li trasferiscono vicino all’uretra. E’ possibile, tramite un’alimentazione adeguata, prevenirla e alleviare i suoi sintomi. Innanzitutto è necessario adottare una dieta a elevato residuo acido, in modo da abbassare il pH urinario e rendere quindi inospitale l’ambiente ai batteri che comunemente riescono a colonizzare la nostra vescica. Questa cosa avviene già naturalmente: durante il riposo notturno, infatti, momento in cui le urine ristagnano più a lungo all’interno della vescica, si instaura un catabolismo in grado di acidificarle leggermente, per contrastare un eventuale sviluppo microbico.
Un alimento che, già nella credenza popolare ma che ultimamente ha trovato anche l’avvallo della scienza, è considerato un alleato della vescica è il mirtillo, o meglio il suo succo. Uno studio recente ha infatti dimostrato che l’assunzione quotidiana i succo di mirtillo riduce del 50% l’insorgenza di recidive, pare grazie al suo elevato contenuto di vitamina C. L’adozione di una dieta a residuo acido è inoltre indicata anche nelle calcolosi, delle quali riduce la severità. Sono considerati cibi acidificanti le carni (sia rosse che bianche), il pesce, le uova, le arachidi, i molluschi e tutti i tipi di formaggi, ma anche la pancetta e le noci, i cereali e derivati (pane, pasta,riso, crackers), le lenticchie e, tra la frutta, i mirtilli e le prugne.
Quando si sceglie di adottare una dieta acidificante però, è bene tenere in considerazione che esistono anche cibi alcalinizzanti, in grado quindi di vanificare l’abbassamento del pH ottenuto con questo tipo di dieta. Sarebbe quindi meglio evitare di assumere questi tipi di alimenti durante la dieta. In particolare vengono considerati alcalinizzanti cibi quali il latte, la frutta in generale, le mandorle, le castagne e il cocco e tutti i tipi di verdure, con particolare attenzione ai cavolfiori e agli spinaci. Ovviamente è importante bere molto, poiché in questa maniera si favorisce una maggiore pulizia della vescica, riducendo il ristagno dei batteri al suo interno. Questo diviene particolarmente importante durante le infezioni, poiché si contrasta la moltiplicazione batterica nelle vie urinarie. E’ inoltre consigliato bere succo di limone e infusi di borragine, malva e dente di leone, che hanno un blando potere disinfiammante, mentre sono da evitare tutte le bevande contenenti caffeina (caffè, tè, cola), che avrebbero invece un effetto irritativo, e gli alcolici in genere.  

L’utilità dell’acqua
Bere molto non ha solo un effetto meccanico di eliminazione dei batteri. L’idratazione infatti garantisce anche il corretto funzionamento del colon, la parte dell’intestino deputata al riassorbimento dell’acqua: in particolare facilita l’evacuazione e quindi stabilizza la microflora intestinale, la cui alterazione è spesso causa di cistite. Sembra infatti che la stipsi  faciliti il ristagno dei batteri, che proliferando riescono ad arrivare più facilmente vicino all’uretra, mentre la regolarità ne consente l’eliminazione (basti pensare che le feci sono costituite da batteri per circa un terzo del loro peso). E’ quindi indicato, oltre al fatto di bere molto, seguire una dieta che preveda una buona quantità di fibre, che facilitano il transito intestinale stimolando la peristalsi.

Intolleranze alimentari causa di cistite?
Secondo alcune teorie, infine, la cistite sarebbe la conseguenza di intolleranze alimentari non diagnosticate: qualunque alimento infatti potrebbe essere corresponsabile delle infiammazioni croniche delle mucose e per quanto riguarda cistite e vaginite, gli studi più recenti stanno orientando i sospetti verso lo zucchero, che favorirebbe la moltiplicazione dei batteri patogeni responsabili di questo disturbo all’interno dell’intestino. È quindi consigliabile in generale l'adozione di una dieta a  ridotto tenore di carboidrati e zuccheri semplici, che tendono a sostenere i processi alla base di molte infezioni, e che preveda molti alimenti freschi e naturali. In particolare è consigliato cominciare ogni pasto con un piatto di verdure crude, al fine di potenziare il sistema immunitario a livello intestinale. Se la dieta da sola non sarà sufficiente a contrastare la cistite, sarà comunque un valido aiuto per aumentare la risposta immunitaria, potenziando così l’effetto dei farmaci.

Un valido aiuto per le cistiti croniche
Un valido strumento per contrastare per le cistiti croniche sono le integrazioni vitaminiche e minerali, in particolare di Rame, Zinco, Manganese, vitamina A o betacarotene e vitamina C. In fase acuta è inoltre indicato bere molta acqua pura o tisane di malva (che esercita una lieve azione disinfiammante), a intervalli regolari di almeno un bicchiere ogni 20 minuti, poiché aiuta la purificazione dell'organismo, diluendo nel contempo le urine e riducendo quindi lo stato di infiammazione.
È buona norma inoltre, in caso di cistiti ricorrenti, imparare a urinare ogni volta che si presenta lo stimolo, così che i batteri trattenuti si riducano.

Rivolgiamoci sempre al medico
In definitiva dunque, determinare quale sia la reale causa della cistite appare ancora più importante del combattere l’infezione stessa, poiché se non si elimina la causa che l’ha determinata, con molta probabilità essa tornerà a presentarsi. Le ipotesi fatte circa le reali cause di questa patologia sono state molte: da uno squilibrio della microflora intestinale a un effetto secondario delle intolleranze alimentari, passando anche per delle abitudini igieniche scorrette fino ad arrivare a teorizzare un accumulo di metalli pesanti all’interno dell’organismo, responsabili dello stato di infiammazione cronica della vescica. Ovviamente solo un buon medico sarà in grado di aiutarci, anche tramite l’ausilio di analisi di laboratorio, in modo da risolvere il problema in maniera definitiva. Evitiamo quindi di affidarci all’automedicazione e al sentito dire, perché anche se nella maggior parte dei casi è una patologia banale, la cistite può diventare uno scomodo compagno di vita, da cui liberarsi può rivelarsi davvero molto difficile.

 

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