Regione Piemonte
Vini famosi nel mondo
In Piemonte il legame tra l’uomo e la natura è antico e indissolubile. In tal modo si spiega la presenza di grandi città come Torino accanto ad intatti paesaggi montani, ad una parte del Parco del Gran Paradiso, ad un’agricoltura dal carattere ancora forte, che si esprime particolarmente nelle distese collinari ricoperte da filari di vigenti a perdita d’occhio, che producono vini tra i più pregiati in Italia e nel mondo.
Parlare del vino piemontese significa parlare della storia del Piemonte. La tradizione vitivinicola di queste terre è infatti millenaria e imponente: la cantina più antica, interrata e intatta, è datata Primo Secolo dopo Cristo, in piena epoca romana. Poi, documenti storici che fanno riferimento ai vini in Piemonte sono presenti negli Statuti Comunali del 1200-1300, nei quali si stabilisce la data della vendemmia e pene non indifferenti per chi ruba o danneggia l'uva altrui. Nel 1758 fu pubblicato un bando del comune di Alba, che poteva costituire una sorta di legge di "denominazione di origine controllata" ante litteram. Successivamente, l'attività vinicola ha continuato la sua evoluzione conoscendo, verso l'inizio del secolo scorso, anche un periodo di stallo. Fase che è stata superbamente superata alla fine del Novecento, grazie ad una serie di scelte impeccabili compiute dai viticoltori e dalle autorità piemontesi, che hanno riqualificato l'offerta delle D.O.C. minori e hanno portato Barolo, Barbaresco e Barbera nell'olimpo dei grandi vini mondiali.
Le numerose aree piemontesi vocate alla coltivazione della vite possono essere raggruppate in tre macro zone (Monferrato, Langhe e Roero, distretti enologici del Piemonte settentrionale) che presentano, oltre alla vicinanza geografica, anche affinità dal punto di vista enologico e produttivo.
Alta Langa D.O.C.G.
Questa denominazione di origine è riservata ai vini spumanti, bianco rosso e rosato, ottenuti con la sola rifermentazione in bottiglia.
Viene prodotta nelle provincie di Alessandria, Asti e Cuneo con uve provenienti da vigneti aventi come composizione ampelografica: Pinot nero e/o Chardonnay dal 90 al 100%.
Asti Spumante D.O.C.G.
Nome attuale di quello che fino a pochi anni fa conosciuto come Asti
Spumante, è un vino dolce nonché uno dei più famosi prodotti enologici
del mondo. Vanto delle cantine del Monferrato e prodotto nei tipi
Moscato e Spumante, con uve appartenenti esclusivamente al vitigno
Moscato Bianco, l'Asti è il vino italiano più venduto all'estero. Il suo
profumo intenso e gradevolissimo, unitamente al sapore dolce, aromatico
ed elegante, ne fanno un vino ideale per l’accostamento con dolci a
pasta lievitata e pasticceria con crema.
Barbaresco D.O.C.G.
Dalle stesse sottovarietà di uve Nebbiolo utilizzate per la produzione
del "vino dei re" si ottiene il Brabaresco D.O.C.G., considerato, a
torto, il fratello minore del Barolo e prodotto in quantità più
limitate. Si tratta, in realtà, di un vino che ha guadagnato prestigio e
notorietà grazie ai progressi delle tecniche produttive. Questo grande
rosso albese, grazie al suo equilibrio di gusto e di aromi e alla sua
accattivante eleganza, conquista sin dal primo assaggio, offrendo un
colore rosso granato con riflessi d'arancia, un profumo fine ed intenso
con predominanza di vaniglia, sapore morbido e vellutato, di grande e
suadente armonia. Il Barbaresco si abbina magnificamente alle carni alla
griglia, arrosto e brasate ma anche ai formaggi stagionati e alle paste
ripiene di carne. E' un vino di notevole corpo, adatto
all'invecchiamento prolungato, che può essere apprezzato al meglio dopo
un'attesa di 4/5 anni, anche se mantiene qualità elevate fino a dieci
anni
Barbera d’Asti D.O.C.G.
Il primo vino si produce in due versioni, vivace e tradizionale, e può
fregiarsi in etichetta della qualifica Superiore se sottoposto ad un
invecchiamento di due anni, uno dei quali in botte. Servito a 17/20° C,
rappresenta un classico accostamento a salumi e a piatti impegnativi di
carni rosse, selvaggina e formaggi stagionati.
Barbera del Monferrato Superiore D.O.C.G.
Il Barbera Monferrato Superiore ha ottenuto il riconoscimento come DOCG nel giugno 2008. Un giusto riconoscimento che sottolinea come i prodotti ottenuti dal vitigno Barbera possano puntare in alto nella scala delle denominazioni di origine. Prodotto nella provincia di Alessandria e in parte in quella di Asti si frega della DOCG dopo un invecchiamento di 14 mesi di cui 6 in botti di legno.
Barolo D.O.C.G.
Nella panoramica sui vini delle Langhe non si può che iniziare da “Sua
Maestà il Barolo”, come spesso viene identificato dai cultori: vino
rosso dai tratti complessi e straordinari, di colore granato pieno e
intenso, di profumo fruttato che ricorda la vaniglia, la liquirizia, la
rosa, il lampone e il geranio, ha un sapore secco, austero, pieno,
robusto e vellutato. Il Barolo è un vino di natura aristocratica: da
quando, due secoli fa, la marchesa Giulia Falletti di Barolo ed il conte
Camillo di Cavour provarono a far vinificare l’uva Nebbiolo con nuove
tecnologie, il suo successo fu immediato, tant'è che fu subito adottato
dalla Corte dei Savoia, divenendo "il vino dei Re".
Il disciplinare di produzione impone un invecchiamento di almeno tre
anni, due dei quali in botti di rovere o castagno, ma questo rosso di
altissimo prestigio è in grado di sfidare il tempo impreziosendosi con
l’invecchiamento, che può essere protratto per oltre dieci anni. La sua
nobiltà lo rende molto esigente negli abbinamenti gastronomici,
richiedendo portate impegnative di carni rosse, cacciagione, grossa
selvaggina da pelo, brasati e formaggi stagionati molto saporiti. Il
Barolo dopo un invecchiamento di 5 anni può acquisire la qualifica
Riserva; per la tipologia Chinato occorre invece che al vino vengano
aggiunte particolari essenze, che trasformano il Barolo in un eccellente
fuori pasto da meditazione.
Brachetto d’Acqui D.O.C.G.
Rappresenta il vino da dessert piemontese per eccellenza, ricercatissimo
anche all’estero, ideale per accompagnare frutta secca, macedonia di
frutta, dolci di pasta lievitata e crumiri. Il Brachetto non è adatto
all’invecchiamento e va bevuto giovane e fresco, a una temperatura di
8/10° C, in grandi coppe che permettano di svilupparne la generosa e
fragrante spuma. La freschezza, il brio e la capacità dissetante di
questo vino, prodotto anche nella tipologia "spumante", lo rendono
particolarmente gradito anche nei mesi estivi.
Dolcetto di Diano d'Alba o Diano d'Alba D.O.C.G.
Nella zona esclusivamente collinare del comune di Diano d'Alba (Cuneo) si produce questo "Dolcetto" dal colore rosso rubino che ha ottenuto il riconoscimento a DOCG nel 2010. Due le tipologie di produzione: Il Dolcetto di Diano d'Alba e il Dolcetto di Diano d'Alba Superiore. Particolare il riconoscimento nell'utilizzo delle menzioni geografiche che solo per questa denominazione sono definiti "sorì" dal dialetto luogo assolato. Vino con odore gradevolmente caratteristico mentre il sapore è asciutto, gradevolmente mandorlato e di buon corpo.
Dolcetto di Dogliani Superiore D.O.C.G.
Il riconoscimento della nuova DOCG Dolcetto di Dogliani Superiore o "Dogliani" porta la data del 4 aprile 2011, accorpando in quest'unica denominazione la già esistente DOCG Dogliani, e le DOC Dolcetto di Dogliani e Dolcetto delle Langhe Monregalesi. La particolare struttura e la corposità di questo prodotto lo portano ad essere un prodotto d'eccellenza fiore all'occhiello della produzione dei dolcetti piemontesi.
Dolcetto di Ovada Superiore o Ovada D.O.C.G.
Il Dolcetto di Ovada superiore o Ovada, ha ottenuto il riconoscimento della D.O.C.G. con Decreto Ministeriale nel 2008.Le uve, esclusivamente Dolcetto, vengono prodotte in alcuni comuni dell'Ovadese. Quattro sono le tipologie:-Dolcetto di Ovada superiore o Ovada;-Dolcetto di Ovada superiore o Ovada "riserva"- Dolcetto di Ovada superiore o Ovada "vigna" - Dolcetto di Ovada superiore o Ovada "vigna" "riserva".
Erbaluce di Caluso D.O.C.G.
Unico vino bianco D.O.C. della provincia di Torino. Secco, dal sapore
fresco e caratteristico, questo bianco si accosta splendidamente ad
antipasti magri, piatti di pesce leggeri, rane, lumache e minestre
primaverili. Viene prodotto anche nei tipi spumante, passito e passito
liquoroso, risultando apprezzato come vino da fine pasto o da
meditazione.
Gattinara D.O.C.G.
E’ un rosso di antica fama e di nobili origini, ottenuto anch’esso dal
prezioso vitigno Nebbiolo, che viene prodotto in circa 3.500 ettolitri
ogni anno. E’ un classico vino da destinare a un lungo invecchiamento,
anche oltre i 12 anni, durante i quali si affina e subisce profonde
trasformazioni che lo rendono unico ed inconfondibile, dai caratteri non
facilmente riscontrabili neppure in vini di grande pregio. Servito ad
una temperatura ottimale di 18/20°C, si accompagna bene ad arrosti,
selvaggina e formaggi stagionati.
Gavi o Cortese di Gavi D.O.C.G.
L'ultimo D.O.C.G. del Monferrato è prodotto nelle zone collinari intorno
al comune di Gavi, a partire da uve Cortese e rappresenta il più
affermato vino bianco piemontese. Questo vitigno, autoctono e già citato
nei manuali del Seicento, è in grado di conferire al vino aromi
leggermente vegetali, con una nota di agrumi e di frutta secca. Stupendo
come aperitivo da gustare molto freddo (tra i 6 e gli 8 °C), si sposa
splendidamente anche con frutti di mare, pesce alla griglia, brodo di
pesce, antipasti magri, minestre in brodo e formaggi freschi. Viene
prodotto anche nei tipi frizzante e spumante, acquisendo in tal caso un
carattere più secco.
Ghemme D.O.C.G.
Rappresenta uno dei vini a denominazione più rari, poiché la sua
produzione è estremamente ridotta e limitata in massima parte al solo
comune omonimo. Deriva da una mescolanza di uve Nebbiolo, Vespolina e
Uva Rara, che partecipano a costituire un vino rosso di razza, dal
caratteristico profumo di violetta, con retrogusto amarognolo, delicato e
persistente. E’ un vino da invecchiamento, almeno 3 anni secondo il
disciplinare, adatto ad accompagnare carni rosse saporite e formaggi a
pasta dura.
Sempre rimanendo in questo distretto vinicolo, partendo da uve Nebbiolo
vengono prodotti, sebbene in quantità molto limitate, superbi vini
D.O.C. quali il Boca, il Bramaterra, il Fara, il Lessona e il Sizzano.
Roero D.O.C.G.
E’ vinificato in diverse versioni: bianco, bianco spumante, rosso e
superiore. Il Roero rosso si produce dalle pregiate uve Nebbiolo ed è
caratterizzato dal profumo fine e fragrante; si avvicina molto alle
caratteristiche del Nebbiolo d’Alba, distinguendosi per maggiore
finezza, che lo rende abbinabile agli stessi piatti proposti per il
Nebbiolo d’Alba.
Il Roero bianco, denominato Roero Arneis, viene ottenuto dal vitigno
Arneis e possiede profumo delicato, fresco ed erbaceo, con un sapore
asciutto e gradevolmente amarognolo, ideale da antipasto e da pesce.
Come il Nebbiolo d’Alba viene prodotto anche nel tipo Spumante.
Ruche' di Castagnole Monferrato D.O.C.G.
Dopo 21 anni dall'istituzione della DOC anche in seguito alla costante attenzione dei produttori volta al miglioramento qualitativo, ed ai crescenti riconoscimenti sui mercati nazionali ed internazionali, nell'ottobre 2010 è stata riconosciuta la DOCG al Ruchè di Castagnole Monferrato I territori di produzione sono quelli di 7 Comuni della Provincia di Asti tra i quali Castagnole Monferrato da cui prende il nome. Si produce con l'uva Ruchè, e l'eventuale aggiunta di Barbera e/o di Brachetto. Il Ruchè è un uva che rappresenta per la piattaforma ampelografica piemontese una particolare singolarità infatti non si hanno notizie storiche certe della sua coltivazione ma solo notizie derivate dalla tradizione orale che rimanda tradizione di coltivazione e consumo locale dei prodotti.
Alba DOC
La Doc Alba è la denominazione con cui si è inteso celebrare le caratteristiche storiche dei vitigni coltivati e dei vini prodotti in due dei territori vinicoli per eccellenza del Piemonte: le Langhe e il Roero. Il "centro delle due zone è Alba considerata, non a caso, la città "capitale". Nebbiolo e barbera, vitigni storici coltivati fin dal 1400 nella zona di produzione, sono i vitigni che formano, in proporzioni diverse, la base ampelografica della denominazione. Il vino che ne nasce è un rosso corposo ma di giusta fragranza e brillantezza che racchiude al suo interno il corpo del nebbiolo e la schiettezza del barbera.
Albugnano DOC
Questo vino si produce con uve del vitigno Nebbiolo per un minino dell'85% e da altri vitigni tipici della provincia di Asti per la restante parte.
Si produce nell'omonimo comune di Albugnano e nei comuni limitrofi all'estremo nord-ovest della provincia di Asti.
Il disciplinare prevede tre tipologie:
"Albugnano" vino rosso con gradazione minima di 11,5°, rosato e superiore. Per fregiarsi nella menzione "superiore" in etichetta il vino deve essere sottoposto ad un invecchiamento non inferiore a un anno (a partire dal primo gennaio successivo all'annata di produzione delle uve) di cui almeno sei mesi in botti di rovere.
Boca DOC
La zona di produzione del Boca comprende l'omonimo comune e parte di quelli confinanti tutti in provincia di Novara.Viene prodotto con uve Nebbiolo, localmente dette Spanna, Vespolina e Bonarda novarese.
Ha un colore rosso rubino brillante con leggere sfumature di granato, un odore caratteristico, un gradevole profumo di mammola e un sapore asciutto e armonico con retrogusto di melagrana.
L'invecchiamento deve essere di almeno 3 anni con una gradazione minima di dodici gradi. A tavola si accompagna preferibilmente agli arrosti.
Barbera d’Alba D.O.C.
Nell'area albese è rilevante anche la produzione di questo vino rosso
considerato da tutto pasto e particolarmente adatto al formaggio
Gorgonzola, al bollito misto alla piemontese, al cotechino in umido. La
Barbera d'Alba ha sapore asciutto e gusto leggermente tannico. Ha una
gradazione alcolica di 12 gradi e deve essere venduta dopo un
invecchiamento di almeno un anno. Si fregia della qualifica Superiore se
ha una gradazione che raggiunge i 12,5 gradi ed è invecchiata almeno
due anni, di cui uno in botte di rovere o castagno.
Barbera del Monferrato D.O.C.
Al contrario, la Barbera del Monferrato bevuta giovane, può
tranquillamente accompagnare tutto un pasto, mentre la versione
invecchiata (almeno due anni, durante i quali assume un gusto
maggiormente armonico e completo) è particolarmente idonea ad accostarsi
ad arrosti, bolliti e alla tipica bagna caoda piemontese.
Bramaterra DOC
Il Bramaterra si produce in alcuni comuni della provincia di Vercelli con le uve di Nebbiolo, Croatina, Vespolina e Bonarda.
Questo vino ha un colore rosso granato con riflessi aranciati che si attenua con il tempo, un profumo caratteristico, intenso e lievemente etereo e un sapore pieno, asciutto e vellutato con un gradevole sottofondo amarognolo. L'invecchiamento deve essere di almeno 2 anni con una gradazione minima di dodici gradi.
Calosso D.O.C.
La zona di produzione delle uve atte a produrre i vini “Calosso” Riserva e Passarà comprendono l’intero territorio dei comuni di: Calosso, Castagnole delle Lanze e Costigliole D’Asti.
Canavese D.O.C.
L’area del Canavese, infine, individua questa D.O.C., che comprende le
tipologie Bianco, Rosso, Rosato, Barbera e Nebbiolo e sviluppa dei
volumi limitati, inferiori ai 2.000 ettolitri annui.
Carema D.O.C.
Restando nel Canavese, nelle immediate vicinanze della Val d’Aosta, si
incontra un altro grande vino rosso di ridotta produzione (solo 500
ettolitri nel 2001), che deve i suoi tratti peculiari al vitigno
Nebbiolo. Presenta un tipico profumo di rosa macerata, che lo rende
inimitabile e dal gusto inconfondibile. Richiede un invecchiamento
minimo di 4 anni, due dei quali in botti di rovere o di castagno, ma
viene degustato al meglio prolungando il periodo di invecchiamento fino a
un massimo di 10 anni.
Cisterna DOC
E' una delle D.O.C. più recenti riconosciute in Piemonte. il nome del comune, al confine fra le province di Asti e Cuneo che è il maggior centro di produzione. tratta di un vino rosso, robusto, da tutto pasto, ben strutturato, prodotto con uva croatina dall' 80 al 100 % e per il rimanente 20 % da tutti i vitigni a bacca rossa non aromatici riconosciuti dalla Regione Piemonte. Questo vino può essere bevuto giovane , oppure invecchiato di uno o due anni. Il vino può fregiarsi della menzione "superiore" se invecchiato di almeno dieci mesi.
Colli Tortonesi D.O.C.
Proviene da un’area racchiusa tra due zone ad altissima vocazione
enologica (l’Alto Monferrato e il lombardo Oltrepò Pavese) e comprende
sei diversi tipi di vino: Bianco, Cortese, Chiaretto, Rosso, Barbera e
Dolcetto. I primi tre sono consigliati per risotti e minestre di
verdure; gli altri si abbinano ottimamente ai piatti di carne non
particolarmente impegnativi.
Collina Torinese D.O.C.
La Collina Torinese offre, a pochi minuti dal centro della capitale
subalpina, un paesaggio di grande bellezza tra dolci rilievi, borghi
antichi, castelli e fattorie. Oltre al Freisa di Chieri e ai Malvasia di
Casorzo e di Castenuovo Don Bosco, storiche D.O.C., orgoglio di questa
terra, si uniscono i vini di più recente riconoscimento, come la
Collina Torinese, tra cui il Cari, dall’omonimo vitigno raro e prezioso,
che si sposano alle ghiotte specialità di una cucina intimamente legata
all’avvicendarsi delle stagioni. Le altre tipologie sono: Novello,
Barbera, Bonarda, Malvasia e Pelaverga.
Colline Novaresi DOC
Il vino Colline Novaresi si produce nei vigneti collinari situati nel territorio di numerosi comuni in provincia di Novara. La denominazione Colline Novaresi senza specificazione di vitigno è riservata al vino rosso, ottenuto da uve provenienti da vigneti composti in ambito aziendale, dai vitigni Nebbiolo per almeno il 30%, Uva Rara fino ad un massimo del 40%, Vespolina e Croatina, unite o disgiunte, fino ad un massimo del 30%, e ,con la specifica bianco, al vino bianco ottenuto con il 100% di uva Erbaluce.
"Coline Novaresi" seguita da una delle specificazioni di vitigno indicate di seguito è riservata ai vini ottenuti da uve provenienti dai vigneti costituiti dai corrispondenti vitigni per almeno l'85%: "Colline Novaresi" Nebbiolo o Spanna, "Colline Novaresi" Uva rara o Bonaria, "Colline Novaresi" Vespolina, "Colline Novaresi" Croatina, "Colline Novaresi" Barbera.
Colline Saluzzesi DOC
Il vino Colline Saluzzesi si produce in numerosi comuni in provincia di Cuneo in vigneti collinari e soleggiati. La denominazione senza specificazione di vitigno è riservata al vino rosso ottenuto da uve provenienti dai vigneti composti in ambito aziendale da: Pelaverga, Nebbiolo, Barbera da soli o congiuntamente minimo al 60%.Possono concorrere alla sua produzione altri vitigni a bacca rossa non aromatici, autorizzati e raccomandati per la provincia di Cuneo fino ad un massimo del 40%.
"Colline Saluzzesi" seguita dalla specificazione Pelaverga o Quagliano è riservata ai vini ottenuti da uve di vigneti costituiti esclusivamente dai corrispondenti vitigni. Il "Colline Saluzzesi" Quagliano può essere prodotto anche nella tipologia spumante.
Cortese dell’Alto Monferrato D.O.C.
E’ un vino tranquillo, da tavola, caratterizzato da un colore paglierino
chiaro, dal profumo tenue e delicato e dal sapore asciutto e sapido. Va
bevuto giovane, ad una temperatura di 10-12 °C, per accompagnare
antipasti e primi piatti leggeri.
Coste della Sesia DOC
Il vino Coste della Sesia si produce sulle colline che si affacciano sul fiume Sesia, nel territorio di alcuni comuni, in provincia di Vercelli e Biella.
La denominazione Coste della Sesia senza specificazione di vitigno è riservata ai vini rosso o rosato, ottenuti da uve provenienti da vigneti composti in ambito aziendale da almeno il 50% di uno dei seguenti vitigni,Nebbiolo,Bonarda, Vespolina, Croatina e Barbera e al vino bianco ottenuto con il 100% di uva Erbaluce. "Coste della Sesia" seguita da una delle specificazioni di vitigno indicate di seguito è riservata ai vini ottenuti da uve provenienti dai vigneti costituiti dai corrispondenti vitigni per almeno l'85%:
"Coste della Sesia" Nebbiolo o Spanna, "Coste della Sesia" Vespolina, "Coste della Sesia" Uva rara o Bonarda, "Coste della Sesia" Croatina.
Dolcetto d’Asti D.O.C., Dolcetto d’Acqui D.O.C., Dolcetto di Ovada D.O.C.
Sempre in zona, da uve Dolcetto, vitigno di scarsa adattabilità ad altre
zone viticole, si ottengono tre pregiati rossi. Questi vini, che a
dispetto del nome non sono affatto dolci, erano considerati vini di
tutti i giorni, mentre ora stanno acquisendo sempre più importanza,
grazie alle selezione delle uve e ai moderni metodi di produzione. Tutti
i tipi di Dolcetto possono essere bevuti giovani oppure possono essere
invecchiati un anno, raggiungendo una gradazione alcolica pari o
superiore a 12,5 gradi, e venire classificati come "superiori". In
particolare il Dolcetto d'Asti ha un color rosso rubino con un sapore
vellutato, asciutto, equilibrato; il Dolcetto di Acqui è asciutto,
leggermente mandorlato, color rosso rubino intenso e con un profumo
spiccatamente vinoso; infine il Dolcetto di Ovada ha un profumo
caratteristico ed è asciutto come tutti i dolcetti, armonico, amarognolo
e tende al granato quando invecchia. Tutti i dolcetti risultano
particolarmente idonei in accostamento a lessi e umidi, tipici della
cucina piemontese, alle paste e ai risotti conditi con salse di carne.
Fara D.O.C.
Venne descritto da Papa Paolo III come “ottima e perfetta bevanda per
Principi e Signori” ed è difficile non concordare con tale giudizio. E’
un grande vino rosso, ideale per un consumo con carni rosse, arrosti,
stufati e formaggi stagionati, dopo un invecchiamento di almeno 3 anni.
Freisa d’Asti D.O.C., Freisa di Chieri D.O.C.
Il Freisa viene riconosciuto come uno dei vitigni più tipici del
Piemonte, dal quale vengono ottenuti due tipi di vino, di cui l'ultimo è
prodotto sulle colline torinesi. Entrambi ottenuti nei tipi secco,
amabile, superiore, spumante e frizzante, posseggono la caratteristica
comune di una particolare fragranza e di un aroma di lampone,
distinguendosi soprattutto nel profumo, con sentore di rosa il primo,
con una fragranza di viola il secondo. Il Freisa secco si abbina a
salumi e primi asciutti, quello superiore è da tutto pasto, il tipo
amabile è indicato con i dessert, mentre il frizzante e lo spumante sono
ideali con crostate di frutta, dolci al cucchiaio e con il gelato.
Gabiano DOC
Il Gabiano è un vino dal colore rosso rubino intenso prodotto con uve dei vitigni Barbera, Freisa e Grignolino coltivati sulle colline argillose e soleggiate dei comuni di Gabiano e Moncestino in provincia di Alessandria.
L'odore è vinoso con profumo caratteristico dopo l'invecchiamento, mentre il sapore è asciutto, armonico e di giusto corpo. La gradazione minima è di 12°, mentre per il tipo "Superiore" vi deve essere una gradazione minima di 12,5 gradi con due anni di invecchiamento obbligatorio.
Grignolino d’Asti D.O.C.
Tra gli altri vini di qualità del Monferrato, il Grignolino d’Asti è uno
tra i più importanti e rinomati. Prodotto da uve Grignolino, vitigno
tipicamente piemontese, è considerato un vino di difficile produzione.
Le sue uve sono molto sensibili agli andamenti stagionali e gli acini
sono piccoli e scarsamente succosi, ma nelle annate ottimali il
risultato finale ripaga gli sforzi profusi con grandi soddisfazioni. Il
Grignolino si presta ad un consumo a tutto pasto, pur esprimendo il
meglio di sé accompagnato alle carni bianche.
Grignolino del Monferrato Casalese D.O.C.
Dalle nobili e difficili uve Grignolino viene ottenuto anche un prodotto
che possiede attributi di grande classe, eccezionale sapidità,
fragranza e delicatezza. E’ senza dubbio un vino dai tratti particolari,
che si apprezza maggiormente se degustato giovane con salumi, minestre
in brodo o asciutte, bolliti e piatti di carni bianche.
Langhe D.O.C.
Langhe è sinonimi di vino. Ciò è inevitabile per una zona che
possiede migliaia di ettari di vigne dove il lavoro dei contadini, che
da secoli dissodano le colline, coltivano le vigne, vendemmiano l'uva e
imbottigliano dei vini unici. Vino che è parte integrante del
territorio, della realtà, della civiltà e della cultura di questo
affascinante angolo di Piemonte.
Lessona D.O.C.
Viene spesso considerato come uno dei vini italiani migliori anche se,
sfortunatamente, sono pochi coloro che hanno la possibilità di
degustarlo, considerata la ristrettissima area di produzione. Dal
bouquet esteso ed elegante, con delicate e sfumate fragranze di rosa,
lampone e viola, possiede un sapore austero e vellutato, ottenuto dopo
un lungo periodo di invecchiamento, che si conserva ottimamente anche
per oltre 20 anni.
Loazzolo D.O.C.
All'Alto Monferrato appartiene anche questa piccola denominazione,
ristretta al solo comune omonimo, che fornisce una produzione
limitatissima (circa 50 ettolitri ogni anno, equivalenti a meno di 7.000
bottiglie) ma fortemente ricercata. Questo vino dolce, ottenuto da uve
Moscato Bianco, è caratterizzato da un bouquet complesso, con aromi
fruttati e floreali molto fini, con sentori di muschio, vaniglia e
frutta candita. Subisce un invecchiamento obbligatorio di 2 anni, almeno
sei mesi dei quali in botti di legno. Servito ad 8 °C gratifica il
palato a fine pasto, soprattutto se abbinato a pasticceria secca e a
dolci da forno.
Malvasia di Casorzo d’Asti D.O.C., Malvasia di Castelnuovo Don Bosco D.O.C.
Entrambi i vini Malvasia del Monferrato vengono ottenuti con tecniche di
vinificazione particolarmente elaborate, che consentono di ricavare
vini profumati e aromatici con doti di freschezza e vivacità. La prima è
prodotta anche nei tipi spumante e passito, si abbina a crostate di
frutta, gelato e dessert in genere, mentre la seconda accompagna
benissimo macedonie di frutta, biscotti, piccola pasticceria e frittelle
di mele.
Monferrato D.O.C.
Il territorio individua, inoltre, questa vasta area comprendente diverse
tipologie di vini, tra cui ricordiamo il Bianco, il Rosso, il Novello,
il Chiaretto, il Casalese, il Cortese, il Dolcetto e il Freisa.
Moscato d'Asti D.O.C.
Questo vino si produceva nel Monferrato e nelle Langhe già nel XIII
secolo. La stessa coltivazione del vitigno Moscato, il più diffuso in
Piemonte, è molto antica: ne danno testimonianza gli Statuti del Comune
di Cannelli del 1200. Fu Giovan Battista Croce, gioielliere milanese, a
mettere a punto, a fine Cinquecento, la coltivazione del vitigno e il
metodo di trasformazione del vino moscato.
Il Moscato d’Asti Docg va servito in piccoli calici per vini da dessert a
una temperatura di 8-10°C. Il periodo ottimale di consumo è entro un
anno dall’imbottigliamento, preferibilmente nei primi mesi successivi
alla vendemmia per poter cogliere la fragranza del frutto. Va abbinato a
dolci da forno, dolci a pasta lievitata poco consistenti, soprattutto a
base di frutta; indicati anche zabaione, panna cotta, dessert
piemontesi ricchi di panna, il panettone milanese e il pandoro di
Verona.
Nebbiolo d’Alba D.O.C.
Questo vino completa la terna di vini ricavati dalle uve del nobile
vitigno Nebbiolo, nell’area eletta delle Langhe. Sebbene meno
strutturato dei suoi parenti di alto rango, il Nebbiolo d'Alba
rappresenta comunque un vino di prima classe, apprezzabile soprattutto
con ossibuchi, risotti, bolliti e fondute con il tartufo. Il Nebbiolo
d’Alba può anche essere spumantizzato, rappresentando l’unico vino
spumante delle Langhe.
Piemonte DOC
Nell'intero territorio amministrativo della nostra Regione, si producono diversi tipi di vino riuniti sotto l'unica denominazione di origine controllata "Piemonte".
Pinerolese D.O.C.
Il Pinerolese vitivinicolo è un territorio pedemontano e montano che si
estende tra Barge e Cumiana passando per la Valle Pellice e le Valli
Chisone e Germanasca. Terre ricche di storia e di cultura in cui si
producono da secoli vini di grande qualità apprezzati per il gradevole
bouquet e la tipicità dei vitigni autoctoni da cui traggono origine.
Doux d’Henry e Ramìe, tra le perle enologiche della zona. il Pinerolese
D.O.C. Oltre a queste, si produce nelle tipologie: Rosso, Rosato,
Barbera, Bonarda, Dolcetto e Freisa.
Rubino di Cantavenna DOC
Questo vino si produce sull'ultima serie di colline del Monferrato che scendono verso il Po in provincia di Alessandria, dalle uve in prevalenza di Barbera, cui si associano quelle di Grignolino o di Freisa.
Il colore è rosso rubino chiaro con riflessi granato, l'odore è vinoso profumo caratteristico, mentre il sapore è asciutto e pieno. La gradazione minima deve essere di 11,5° con invecchiamento di almeno un anno.
Sizzano DOC
Questo vino dal color rosso rubino è prodotto con le uve dei vitigni Nebbiolo, Vespolina e Bonarda novarese nel comune omonimo in provincia di Novara. Il profumo è vinoso con caratteristico sentore di violetta, fine e gradevole, mentre il sapore è asciutto, sapido e armonico.
La gradazione minima deve essere di 12°. Deve essere sotto posto a un periodo di invecchiamento obbligatorio non inferiore ai tre anni.
Strevi DOC
La D.O.C Strevi è riservata al vino passito ottenuto da uve Moscato coltivate nel territorio del Comune di Strevi in provincia di Alessandria.
I sentori aromatici tipici dell'Uva Moscato si sposano nello Strevi con un perfetto equilibrio gustativo ricco ma non stucchevole.
Terre Alfieri DOC
La Denominazione d'Origine Controllata "Terre Alfieri" riunisce i territori posti nella zona della Comunità collinare Colline Alfieri e quelli dell'Unione dei Comuni Roero tra Tanaro e Castelli, caratterizzando in tal modo un'area viticola particolarmente vocata.
La zona di produzione è ha una particolare morfologia e caratteristiche territoriali che danno origine a vini con elementi distintivi particolari che li differenziano da quelli prodotti nei vicini territori viticoli che la circondano.
La denominazione prevede la produzione di due tipologie "Terre Alfieri" Nebbiolo e "Terre Alfieri" Arneis;
Entrambe le tipologie sono costituite da una base costituita dall'85% del vitigno da cui prende il nome e da un 15% di altri vitigni a bacca rossa per il Nebbiolo e a bacca bianca per l'Arneis.
Valli Ossolane DOC
La Denominazione d'Origine Controllata "Valli Ossolane" nasce con lo scopo di caratterizzare un'area viticola particolare nel territorio dell'Ossola. La zona di produzione è un'area unica ed inconfondibile, rispetto alle altre zone viticole della Regione Piemonte, dove si producono vini con caratteristiche particolari.
La denominazione prevede la produzione delle tipologie Rosso, Bianco, Nebbiolo e Nebbiolo superiore;
Il "Valli Ossolane" Rosso è un assemblaggio di uve merlot, nebbiolo e croatina da sole o congiuntamente per minimo il 60%. Mentre il "Valli Ossolane" Bianco è un vino base Chardonnay al 60%.
Le tipologie "Valli Ossolane", Nebbiolo e Valli Ossolane", Nebbiolo Superiore prevedono una percentuale minima del vitigno da cui prendono il nome dell'85%.
Valsusa D.O.C.
La Valle di Susa negli ultimi anni ha valorizzato una tradizione viticola le cui radici remote affondano nel tempo. I vigneti s’inerpicano sino alle maggiori altitudini raggiunte in tutte l’arco alpino, spingendosi talora oltre i mille metri. Una sfida coraggiosa alle difficili condizioni ambientali, in cui il vigneto non ha alternative colturali, premiata dalla produzione dell’ intenso Valsusa D.O.C., rosso, che trae origine anche dall’antico e tipico vitigno locale: l’Avanà. Il Valsusa D.O.C. è un vino di montagna, da tutto pasto, che presenta un colore rosso e un sapore intenso e armonico.
Verduno Pelaverga o Verduno DOC
Il Pelaverga è
un'uva molto antica coltivata da tempo immemore nel territorio dei
comuni di Verduno, La Morra e Roddi d'Alba in provincia di Cuneo.
Nel
passato veniva impiantata insieme alla Barbera e al nebbiolo, a partire
dagli anni settanta i viticoltori cuneesi hanno cominciato a coltivarlo
e vinificarlo in purezza per ottenere questo vino particolare con odore
intenso e fruttato, particolarmente speziato.