Biologico
Cibo Biologico
Non c’è dubbio che tra gli obiettivi primari
dell’industria alimentari ci siano, nello specifico, quelli di garantire
sempre più la salubrità degli alimenti prodotti, oltre a realizzarne di
nuovi che rispettino le indicazioni salutistiche di scienziati ed
esperti nutrizionisti.
Oggi più che mai il consumatore sente forte l’esigenza di essere
tranquillizzato sotto l’aspetto igienico sanitario, e rassicurato che
ciò che acquista corrisponde al meglio per una sana alimentazione. E'
una concreta necessità, che serve anche a contrastare i ripetuti
scandali alimentari che si sono susseguiti: mucca pazza, pollo alla
diossina, pesce al mercurio, insalata all'uranio, ecc.
Non è un caso quindi, che la principale attività dei consumatori sembri
essere simile a quella dei cercatori d'oro, solo che invece del giallo
metallo cercano cibi sicuri, provenienti da colture o allevamenti
naturali e igienicamente salubri. Anzi, questa nuova esigenza sembra
essere alla base della crescita esponenziale dei consumi e della
produzione di alimenti biologici. Sia in Italia che nel mondo, in
particolare nei Paesi a forte sviluppo consumistico, questo comparto
dell’alimentare si sta sviluppando in maniera sorprendente, tant'è che
la richiesta di prodotti biologici è in continuo aumento presso fasce
sempre maggiori di consumatori.
Si tratta di un fatto singolare se si pensa che la produzione biologica è
un fenomeno che trae origine da un movimento di opinione e da uno stile
di vita ispirati a filosofie e linee di pensiero alternative al
tradizionale modello di organizzazione economico-sociale. La patria
originaria di questo movimento sono gli Stati Uniti, dove è accaduto che
comunità autogestite si siano dedicate per anni a un’agricoltura
rigorosamente biologica, espressione coerente di una linea di pensiero
improntata, fra l’altro, alla naturalità. Per agricoltura biologica
s’intende, infatti, “quel tipo di agricoltura praticata senza impiego di
concimi di sintesi o fitofarmaci, senza l’uso di diserbanti e/o altre
sostanze chimiche”, che si basa inoltre su tecniche colturali variate,
al fine di tutelare l’ambiente dall’inquinamento, di incrementare la
diversità biologica, di rispettare gli equilibri della natura e di
massimizzare le risorse naturali locali e quelle rinnovabili.
Anche in Europa la comparsa dell’agricoltura biologica è stata vincolata
inizialmente all’attività di piccoli produttori, anch’essi fortemente
motivati da un preciso stile di vita e di pensiero, che vendevano i
propri prodotti presso alcuni punti vendita legati alle medesime
ideologie. In tal modo è emerso lentamente il movimento di opinione,
prima ancora che di produzione, per mostrarsi nelle vetrine un po’ snob e
di super-nicchia di alcuni negozi metropolitani. E così è nata una
moda, che cavalcando fattori diversi è diventata dilagante e oggi ha
assunto i connotati di un vero e proprio fenomeno imprenditoriale, dal
peso economico più che significativo.
La crisi della sicurezza alimentare, determinata dai fenomeni quali Bse,
Ogm, alimenti alla diossina, e dalla grande rilevanza mediatica data
loro, è stata determinante per l’interessamento di vaste fasce di
consumatori alle produzioni biologiche. Infatti, i motivi che spingono
il consumatore odierno a scegliere questo tipo di prodotti sono
principalmente di carattere salutistico e ambientale: da un lato si
vogliono evitare il più possibile gli eventuali rischi per la salute
causati da un uso spregiudicato di agenti inquinanti, e dall’altro si fa
strada l’interesse per il rispetto dell’ambiente.
L’agricoltura
biologica e quindi l’abolizione di fitofarmaci e fertilizzanti chimici,
efficace per ottenere prodotti più salubri, ha indubbie ripercussioni
positive: in primo luogo giova alla salute degli agricoltori, degli
animali e dei terreni, poi determina condizioni di miglior salubrità sia
dell’ambiente in generale, sia di noi tutti consumatori in particolare.
Per tale motivo, oltre all’effetto positivo del cibo biologico sul
corpo umano, va sottolineato l’aspetto psicologico che vede risvegliare
nei consumatori una maggiore sensibilità e richiesta di alimenti
naturali e più sicuri, a cui l’industria alimentare deve saper
rispondere sempre più efficacemente.