Liquori
Liquori italiani
Le recenti “linee guida per una corretta alimentazione”, indicano l’importanza di rispettare diversi criteri salutisti, tra cui il consiglio di consumare moderatamente l’alcool, ed è per questo motivo che, oggi più che mai, il consumatore è particolarmente spinto alla ricerca di prodotti sani e tipici, capaci di rispettare il rapporto tradizione, innovazione, salute e gusto. Questa ricerca è diretta alla scelta corretta sia degli alimenti più comuni sia delle bevande, compresi gli alcolici e i superalcolici.
La scelta di bere alcool è legata essenzialmente a diverse ragioni: come
funzione liberatoria, il piacere di bere in compagnia, magari per
festeggiare un amico piuttosto che un momento importante, una maggiore
predisposizione alla comunicazione sociale.
L’attenzione viene rivolta ad un nuovo genere di consumatori, in particolare giovani e donne, curiosi e disponibili nei confronti delle novità, ma anche attenti alla propria salute. Il bere ha perso le connotazioni di status symbol, ed è diventato semplicemente un modo per soddisfare il proprio gusto.
E’ significativo che negli ultimi anni il consumo di questa tipologia di prodotti sia diventato in misura sempre maggiore extra-domestico.
Nell’ambito del settore dei liquori dolci ve ne sono alcuni dal sapore davvero “antico”, come ad esempio il maraschino, la sambuca, le creme al caffè o i liquori all’uovo, che non si posizionano certo in alto nella classifica delle vendite. Il top spetta invece ai liquori dolci di nuova generazione, che talvolta rappresentano sofisticate elaborazioni di importazione estera, come nel caso delle diffusissime creme di whisky, mentre in altri casi si riferiscono realmente ad originali preparazioni italiane, come la serie dei liquori prodotti per infusione in alcool delle bucce di agrumi, che ha come elemento trascinante il napoletano limoncello, seguito da arancino e mandarinetto.
In Italia, i consumi relativi a questo settore sono cambiati, in questi ultimi anni si bevono meno alcolici e superalcolici rispetto a 20 anni fa. In base a questo dato, emerge chiaramente che tra gli alcolici più “di moda” sono sicuramente da segnalare le grappe, apprezzate soprattutto quelle di vitigno, invecchiate e aromatizzate, e l’acquavite d‘uva.
Notevole è stato lo sviluppo dei consumi del limoncello, che in questi ultimi anni ha visto una vera e propria esplosione, espandendosi dalla preparazione, esclusivamente domestica nelle famiglie della costiera amalfitana, all’introduzione nelle linee delle più note aziende produttrici di bevande alcoliche.
Insieme al limoncello, si fa strada un altro liquore tipicamente regionale, si tratta del mirto, liquore tipico sardo. Per garantire il tipico liquore mirto, è nato il Consorzio di Tutela che vigila sul rispetto e l'applicazione del disciplinare di produzione che, tra l'altro, prevede l’uso esclusivo di bacche di mirto rosso fresche, alcool e zucchero.
La scelta del consumatore, di acquistare tali liquori, è probabilmente da ricercarsi sia nella "bontà" delle antiche tradizioni italiane, sia in una gradazione alcolica relativamente bassa, nonché dalla peculiarità di un sapore dolce e piacevole. Questi tipici liquori italiani, sono molto apprezzati anche dai consumatori stranieri, poiché ricordano loro colori e sapori del caldo Mediterraneo.
Accanto ai liquori dolci a base d’agrumi, ci sono quelli preparati con frutta secca come il famoso amaretto, che conserva l’aroma delle mandorle amare con cui è preparato. Questo liquore è conosciuto e diffuso in tutto il mondo, ed è spesso utilizzato nella preparazione di cocktail e long drink.
Tra i liquori dolci classici spicca la sambuca, bevanda di colore trasparente a base di essenza di anice aromatizzata da fiori di sambuco messi in infusione in alcool e zucchero. La sua particolare ricetta regala a questo liquore il caratteristico profumo di anice ed un sapore dolce. Considerato il tasso alcolico, piuttosto elevato (circa 40 gradi), la sambuca viene servita come digestivo o aggiunta al caffè. Un altro modo particolare di gustare la sambuca, è di berla "con la mosca", in pratica con l’aggiunta di qualche chicco di caffè.
Altro liquore dolce, impiegato soprattutto nella preparazione di macedonie di frutta ed in pasticceria, è il maraschino. Ottenuto dalla distillazione delle ciliegie schiacciate con il nocciolo, e poi fatte fermentare con l’aggiunta di vino, presenta colore paglierino trasparente e profumo che ricorda la ciliegia.
Posto di privilegio tra i liquori "d'annata", c'è il bitter. Nato nell’Ottocento a Milano, è un liquore dolce estremamente versatile, oggi viene utilizzato come ingrediente base di una svariata serie di aperitivi alcolici, cocktail e long drink. Il bitter nasce da un’infusione in alcool di erbe e sostanze aromatiche, tra cui una varietà di rabarbaro. Ha colore rosso trasparente, profumo ampio, sapore dolce ma caratterizzato da una leggera nota amarognola.
Nelle produzione tipiche regionali, l’Italia propone un’ampia scelta di liquori dolci particolari e poco conosciuti. Tra i tanti citiamo il particolarissimo liquore ai fichi d’India, l'emiliano nocino, liquore digestivo prodotto per infusione in acquavite di noci dal mallo tenero ed aromatizzato con l’aggiunta di chiodi di garofano e cannella.