Dieta per il cancro
Cancro: cibo e prevenzione
Tra le malattie del nuovo millennio, il cancro è certamente una delle più subdole, poiché non esiste un modo davvero efficace per evitarlo. Molte delle sostanze potenzialmente cancerogene riescono a penetrare nel nostro organismo non soltanto attraverso l’aria, ma anche e soprattutto attraverso il cibo. Vediamo allora come una corretta alimentazione può aiutarci a prevenire questa subdola malattia
Le cronache portano quasi quotidianamente alla ribalta i problemi legati all’inquinamento, sia atmosferico che ambientale, i pericoli derivanti dal buco nell’ozono e alla deforestazione. Tutti fattori che giocano certamente un ruolo avverso sulla nostra salute, in particolar modo nello sviluppo dei tumori, anche se non sono che la minima parte delle cause di questa malattia.
Le neoplasie infatti, come vengono chiamate in gergo medico, sono malattie multifattoriali, cioè per esse non è quasi mai possibile individuare una sola causa, ma un insieme di circostanze che ne possono favorire lo sviluppo, e l’alimentazione, pur essendo una tra le cause più importanti, è ancora poco considerata. Ne uccide più la gola che la spada, recita un antico proverbio le cui parole, frutto della saggezza popolare, celano una grande verità: la maggior parte delle sostanze estranee che introduciamo quotidianamente nell’organismo provengono dal cibo. Logico quindi pensare che da esso provenga anche la maggior quantità di sostanze nocive. E in effetti se pensiamo che la nicotina, il catrame e gli altri derivati dalla combustione del tabacco una volta inalati e quindi penetrati nei polmoni hanno azione cancerogena, a maggior ragione possiamo immaginare come eventuali sostanze nocive presenti negli alimenti possano agevolmente passare attraverso la barriera gastrica e provocare danni. Per fare un esempio, prima dell’avvento del frigorifero le intossicazioni alimentari non si contavano e i decessi per questi problemi erano numerosi. Oggi invece, grazie al freddo che rallenta o impedisce la moltiplicazione batterica, questo rischio è quasi completamente debellato, perlomeno nei Paesi industrializzati. L’alimentazione dunque, a seconda che sia di buona o cattiva qualità, ci può aiutare a mantenere la nostra salute o a pregiudicarla inesorabilmente e per questo è importante capire non soltanto cosa mangiare, ma anche come farlo.
I cibi amici
Innanzitutto va detto che per stare bene bisogna privilegiare frutta e verdura, limitando il consumo di carne e alimenti di origine animale, perché in questi prodotti si ha un maggiore accumulo di sostanze potenzialmente nocive per la salute. Esse infatti si accumulano nel terreno, dove crescono i foraggi che vengono poi ingeriti dagli animali, i quali le accumulano solitamente nel tessuto adiposo nel corso della vita. Quindi, quando le carni arrivano sulle nostre tavole contengono queste sostanze in misura superiore a quella normalmente presente negli alimenti di origine vegetale, e per questo motivo non dovrebbero essere consumate in grandi quantità, prediligendo ovviamente quelle a minor contenuto di grassi. Per comprendere quanto l’ingestione dei contaminanti ambientali sia pericolosa, basta l’esempio del gatto, che è l’animale più colpito dal cancro. Dopo varie ricerche, gli studiosi hanno appurato che questo è in relazione alla sua abitudine di leccarsi frequentemente il pelo, ingerendo così elevate quantità di inquinanti caduti sul terreno, a conferma che a causare il cancro sono per la maggior parte sostanze estranee che riescono a penetrare nell’organismo.
Nella scelta di frutta e verdura poi bisognerebbe dare la preferenza a quelle proveniente dall’agricoltura biologica e quando possibile, proveniente da campi lontani da fonti di inquinamento, quali fabbriche e autostrade.
Tra le verdure consigliate, se ne annoverano alcune le cui proprietà anticancro sono ormai una verità assodata. I pomodori ad esempio, in cui il licopene in essi contenuto svolge un’importante effetto protettivo, soprattutto nei confronti del cancro alla prostata e della mammella. Questo antiossidante infatti riesce a bloccare i geni impazziti responsabili di innescare la mutazione cancerogena. A questo proposito è importante fare una riflessione sulle varie mode alimentari, che per molto tempo hanno escluso questi alimenti dalla dieta, perché ritenuti allergizzanti. Questo può essere vero nei casi in cui questi prodotti contengano quantità elevate di pesticidi: quelli di stagione maturati al sole raramente sono responsabili di reazioni avverse. Come regola, in effetti, è consigliabile consumare solo frutta e verdura di stagione.
E’ interessante notare infine, come il licopene resista alla cottura e per questo motivo conserva inalterato il suo potere difensivo anche nei derivati del pomodoro, come ad esempio passate e sughi in generale.
Cavoli e dintorni
Altri ortaggi che meritatamente godono di fama di alimenti antitumorali sono le brassicacee, la cipolla e l’aglio.
Per quanto riguarda le prime, alcuni studi americani le hanno recentemente portate alla ribalta, evidenziandone le proprietà benefiche, tra le quali quella di prevenire il tumore del colon, la cataratta e l’ictus. In base a delle ricerche condotte sui topi da ricercatori del World Cancer Research Found è emerso ad esempio che nei broccoli sono presenti dei composti chimici, gli isotiocianati, che avrebbero la peculiarità di stimolare la produzione, da parte dell’organismo, di enzimi in grado di prevenire lo sviluppo di alcuni tumori, quali quello del pancreas, del colon, dei polmoni, della gola, dell’esofago, dei polmoni e dell’utero. Delle ricerche giapponesi dimostrerebbero inoltre che gli isotiocianati sarebbero in grado di bloccare lo sviluppo dei melanomi. Per via del loro contenuto in gefanato, questi ortaggi sono un utile rimedio per l’ulcera, poiché questa sostanza, presente anche nei farmaci specifici, agisce rinforzando la mucosa gastrica, in modo da conferirle una maggiore resistenza al contatto con i succhi digestivi. Inoltre è stato dimostrato che il sulforafano, un composto che a seconda della varietà del broccolo può essere più o meno abbondante (o addirittura assente), riesce ad eliminare il temibile Helicobacter pylori in maniera molto più efficace degli antibiotici, ai quali questo batterio dimostra di essere resistente nel 20% dei casi. Un progetto FAIR, infine, recentemente terminato, ha avuto lo scopo di approfondire le conoscenze sui glucosinolati, un gruppo di composti contenenti zolfo, naturalmente presenti nei vegetali appartenenti alla famiglia delle Brassicacee (ad es., broccoletti di Bruxell, cavoli, broccoli, senape, rafano). Evidenze sperimentali ne hanno confermato l’effetto protettivo contro l’insorgenza di cancro per via della presenza di queste sostanze, ma non solo: studi epidemiologici hanno dimostrato che i composti di degradazione dei glucosinolati possiedono proprietà anticancerogene nei confronti dello sviluppo di cancro ai polmoni e all’apparato digerente.
Nonostante però il consumo di Brassicacee non abbia mostrato avere effetti tossici sull’organismo umano, è tuttavia consigliabile non utilizzare dosi eccessivamente elevate di glucosinolati negli integratori alimentari. Infine, poiché i processi di cottura possono causare degradazione di queste sostanze, si consiglia di consumare le Brassicacee anche allo stato fresco.
L’aglio invece deve le sue proprietà terapeutiche al contenuto di allile, zolfo, iodio e silicio, che lo rendono un eccellente antibatterico, utile nelle affezioni del tratto respiratorio e contro le piccole infezioni cutanee. Inoltre, quest’ortaggio contribuisce a ridurre la pressione arteriosa e svolge un’azione stimolante per il cuore e depurative sul sangue e, stando a studi recenti, avrebbe un ruolo protettivo contro alcuni tumori intestinali. Sempre a livello intestinale, l’aglio svolge un’egregia attività antidiarroica ed antisettica, ma è sconsigliato a chi soffre di gastrite, iperacidità gastrica e ulcera. Per quanto riguarda la cipolla invece, contiene un’essenza volatile ricca di glucosidi solforati, responsabili della maggior parte delle sue proprietà curative. Tra questi vi è anche il disolfuro di allilpropile, che si libera quando la cipolla viene affettata ed è responsabile delle famose lacrime, nonché delle sue proprietà antibatteriche. La quercetina e il selenio invece svolgono un’azione protettiva nei confronti delle arterie e dello sviluppo di alcuni tumori.
Gli amici legumi
Le più grosse sorprese in ambito di alimentazione e tumori le riservano però alcune leguminose, in particolare la soia, le doliche e le fave. Per la soia nella fattispecie si può notare come l’incidenza di cancro allo stomaco, al colon e al seno sia del 50% in meno presso quelle popolazioni, quali i cinesi, in cui il consumo di fagioli di soia e tofu sia regolare. Gli isoflavoni in essi contenuti agirebbero infatti inibendo la crescita delle cellule cancerose. In particolare si sta indagando su due fitoestrogeni, il genistein ed il daidzein, per via della loro capacità di regolare gli squilibri ormonali. Il genisten, in particolare, sembra agire sul metabolismo delle cellule cancerose, indebolendo le loro difese nei confronti di medicine e terapie anticancro, quali la radioterapia o la chemioterapia. Esso inoltre è considerato il principale responsabile della prevenzione del cancro alla mammella. Questo tipo di tumore infatti sembra legato a un’eccessiva esposizione agli estrogeni da parte delle cellule mammarie. Questa sostanza si legherebbe ai recettori degli estrogeni al loro posto, diminuendo così l’esposizione delle cellule. Poiché è la parte proteica della soia a contenere gli isoflavoni, non è sufficiente condire le pietanze con l’olio di soia, ma è necessario consumarla per intero. I fosfolipidi contenuti nelle fave invece hanno la funzione di “maggiordomo”, facendo entrare nella cellula soltanto le sostanze benefiche e impedendo l’ingresso di quelle pericolose. Anche il resveratrolo contenuto nell’uva ha un’importantissima funzione anticancro, rendendo questo frutto, insieme al vino rosso, un toccasana responsabile tra l’altro del paradosso francese. Questa popolazione infatti, pur assumendo il doppio di grassi rispetto agli americani, hanno la metà di malattie cardiovascolari, proprio per il consumo molto più elevato di questa bevanda.
Anche tra le spezie e le erbe officinali ritroviamo numerose sostanze dalle indiscusse virtù benefiche, basti pensare al thè verde, all’aloe o anche al nostrano rosmarino, tutti ricchi di oli essenziali e sostanze antiossidanti.
Circa l’effettiva capacità degli omega 3, infine, di rallentare il cancro alla prostata, le opinioni sono contrastanti e le indagini ancora in corso. Questi grassi in ogni caso, contenuti principalmente nel pesce azzurro, nella frutta secca e nell’olio d’oliva, sono sicuramente un valido alleato per la salute di cuore e arterie e sono alla base della dieta mediterranea.
Va infine ricordato che frutta e verdura sono ricche di fibre: queste sostanze, non digeribili, sono importantissime per la salute, specie dell’intestino, poiché agiscono come una sorta di “spazzolino” naturale, ripulendo la superficie dei villi e impediscono l’assorbimento di sostanze nocive.
Cosa limitare
Fin qui abbiamo elencato cosa fa bene, vediamo ora invece cosa bisognerebbe limitare, se non addirittura eliminare completamente dalla nostra dieta. Innanzitutto è importante limitare il più possibile, senza eliminarli completamente, i grassi saturi che si trovano principalmente negli alimenti di origine animale. Essi infatti, oltre alle ben note conseguenze su cuore ed arterie, sono, come dicevamo prima, dei depositi di sostanze tossiche e cancerogene e per questo motivo la loro assunzione deve essere accuratamente valutata. Anche i cibi conservati andrebbero consumati con moderazione: i nitriti in essi contenuti, ad esempio, possono essere trasformati in nitrosammine all’interno dell’intestino ed essere così assorbiti. Queste sostanze, così come il benzopirene o l’acroleina, sono riconosciute come cancerogene. Il benzopirene si forma durante la cottura alla brace ed è contenuto nella parte bruciata dell’alimento, mentre l’acroleina si forma durante la frittura, specie se si riutilizza l’olio o se si impiega un olio non adatto.
In effetti oltre al tipo di alimentazione da seguire, è importante anche il metodo di cottura impiegato. La frittura ad esempio sarebbe da riservare alle grandi occasioni, poiché le temperature raggiunte sono davvero elevate e anche se si sceglie l’olio adatto (quello di oliva è uno tra i più indicati), i cibi sottoposti a questo trattamento potrebbero contenere dei grassi che col calore si decompongono, formando sostanze tossiche. Da prediligersi invece la cottura a vapore, al forno o con le microonde, che hanno anche il vantaggio di non alterare troppo le caratteristiche nutrizionali degli alimenti. In generale, per quanto queste sostanze siano assolutamente regolamentate e per esse siano stabilite delle dosi massime calcolate per essere notevolmente inferiori a quelle nocive, sarebbe bene limitare il consumo di tutti quegli alimenti contenenti conservanti di sintesi e coloranti di varia natura, riservandoli alle occasioni particolari. Non è infatti la singola dose a farci male, ma l’accumulo derivante da un’assunzione continuativa.
Anche un eccesso di sale, oltre alle ben note conseguenze sulla pressione e sulla ritenzione idrica, può favorire lo sviluppo di tumori allo stomaco e al pancreas e questa è una ragione di più per limitarne al massimo il consumo.
Non solo cibo
In buona sostanza quindi, la cosa migliore da fare appare quella di seguire una dieta molto variata e ricca in frutta e verdura. Questo non ci metterà certamente al riparo dal cancro, ma aiuterà il nostro organismo a difendersi meglio e diminuirà certamente il rischio di accumulare dosi eccessive di sostanze tossiche. Per difenderci al meglio però. È importante non trascurare altri aspetti del nostro stile di vita: innanzitutto l’attività fisica. No alla sedentarietà e sì ad una moderata ma regolare ginnastica, che si può anche tradurre nell’andare a piedi anziché in macchina o preferire le scale all’ascensore. Anche il sovrappeso è un fattore predisponente allo sviluppo di tumori: è quindi importante cercare di ridurre il più possibile il grasso corporeo in eccesso, adottando nel contempo sane abitudini, quali un consumo moderato di alcolici, eliminare il fumo e cercare, per quanto possibile, di condurre una vita ordinata, con orari regolari per i pasti e per il sonno. Se riusciremo ad adottare questo pochi, semplici accorgimenti, daremo una grande aiuto al nostro organismo e ne trarremo sicuramente giovamento.
Le raccomandazioni dettate dal World Cancer Research Fund per combattere il cancro
1) Scegliere una dieta ricca in frutta, verdura, legumi e alimenti amidacei poco raffinati
2) Raggiungere e mantenere il proprio peso forma
3) Svolgere una moderata ma regolare attività fisica
4) Limitare l’assunzione di prodotti di origine animale, in particolare delle carni rosse
5) Preferire i grassi vegetali, in particolare l’olio extravergine di oliva, a quelli di origine animale (burro, strutto, lardo)
6) Limitare il consumo di alimenti conservati, prediligendo quelli freschi
7) Limitare l’uso del sale da cucina
8) Conservare in frigorifero tutti i cibi freschi, in particolar modo quelli facilmente deteriorabili
9) Limitare l’impiego della cottura alla brace o di metodi che prevedano alte temperature. Limitare anche i cibi affumicati
10) Variare molto la propria dieta, in modo da ridurre al minimo l’accumulo delle stesse sostanze tossiche
Quanto muoversi e come
Le nuove raccomandazioni, messe a punto in Inghilterra e Stati Uniti, invitano ad una moderata ma regolare attività fisica, preferendola a sforzi eccessivi per un periodo limitato di tempo. Una quotidiana passeggiata a passo sostenuto o 2-3 sessioni di esercizi di 10 minuti ciascuna sono sufficienti per ottenere i benefici desiderati. Anche il solo fatto di stare in piedi un'ora al giorno anziché guardare la televisione seduti sul divano consente di smaltire 1-2 Kg di grasso all'anno.
Particolare attenzione, infine, devono prestare le persone obese alla scelta del tipo di attività fisica da praticare, che non deve gravare eccessivamente sulle giunture: sono da preferirsi allora quelle attività che non richiedano di stare in piedi a lungo, quali il nuoto ed il ciclismo.
I mille segreti dell’Aloe
Vera e propria riscoperta della medicina moderna, l’aloe vera è l’erba officinale più nota e impiegata da millenni. Questa pianta, che cresce spontanea lungo i lati delle strade brasiliane (ma non solo), è un’autentica miniera di componenti nutrizionali: oltre 75. Vitamine, sali minerali, aminoacidi e oligoelementi… l’aloe vera è un concentrato di tutte queste sostanze, estremamente importanti per gli organismi debilitati. Il suo impiego regolare stimola la rigenerazione cellulare, aumentadola fino a 800 volte. Questo è particolarmente vero per la mucosa intestinale e gastrica, con la conseguenza di un miglior assorbimento dei nutrienti e una maggiore eliminazione di sostanze tossiche.