Dieta per i capelli
Cibo per i capelli
Dicono molto di noi: ancor prima di presentarci, uno sguardo ai nostri capelli può dare un’idea della nostra personalità a chi ci sta davanti. Per questo è importante che siano sempre in ordine e ben curati e il primo rimedio parte da dentro.
In un mondo in cui l’aspetto fisico è sempre più importante, i capelli sono senz’altro un elemento indispensabile per la nostra bellezza. Da sempre considerati un simbolo di seduzione (in chiesa una volta le donne dovevano avere un cappello o un foulard in testa per non distrarre gli uomini con la bellezza delle loro chiome), sono anche un’importante carta d’identità che trasmette molte informazioni su di noi. Una capigliatura curata e in ordine infatti ci fa apparire come persone affidabili e precise mentre al contrario dei capelli arruffati possono farci passare per l’esatto opposto. Ecco allora perché è importante che siano sempre in perfetto ordine e per quale motivo la cifra destinata alla loro cura è in costante aumento. La bellezza delle chiome però non è sempre merito esclusivo del parrucchiere: a volte infatti i capelli appaiono spenti, opachi, si diradano o possono essere grassi e con forfora. Esistono dei rimedi non soltanto cosmetici per mantenerli in buona salute e renderli folti e splendenti e molti di essi risiedono, come al solito, in una corretta alimentazione. Vediamo allora quali alimenti sono amici dei nostri capelli e quali sono i problemi più comuni che ci si possono presentare.
Cosa sono i capelli
Comunemente si ritiene che i capelli siano una parte del nostro corpo molto semplice e, di conseguenza, i problemi ad essi legati di facile soluzione. In realtà, il capello rappresenta solo l'espressione esterna di un complesso e vero proprio organo, il follicolo pilifero. Per imparare a risolvere i diversi problemi che possono colpirlo, è bene sapere cosa sia davvero, da quali elementi è formato, come nasce, come muore e come si rigenera ad ogni ciclo vitale.
Esso consta di due strutture separate: il follicolo, che ha sede nella pelle ed il fusto, che sta al di fuori. Quest’ultimo è costituito da cheratina, la stessa sostanza di cui sono fatte le unghie e lo strato superiore dell’epidermide (strato corneo). Il colore è invece dato da diverse cellule dislocate nella radice che producono cheratina e melanina. E’ importante notare che il capello è l’unica struttura corporea capace di rinnovarsi completamente, senza lasciare cicatrici. La sua funzione precipua è quella di garantire protezione contro la perdita di calore tramite la formazione di un invisibile strato isolante che intrappola l’aria nella zona prossima alla pelle. Diverse specie di mammiferi sviluppano pellicce invernali particolarmente folte dotate di capacità di conservazione termica superiori grazie al progressivo adattamento all’ambiente circostante. Il pelo delle lontre, ad esempio, serve per intrappolare uno strato d’aria attorno al corpo tale da permetter loro di conservare meglio il calore e di aumentare la capacità di galleggiamento quando nuotano. Nel capello normalmente sviluppato si distinguono tre parti: una esterna al follicolo, visibile, detta stelo o fusto; una interna al follicolo stesso, tra l'ostio del follicolo e l'attacco inferiore del muscolo erettore del pelo, detta radice, "immersa" pertanto nella cute e quindi normalmente non visibile; una ancora più profonda, alloggiata nella porzione inferiore della parte profonda del follicolo, detta bulbo, che contiene, nella parte inferiore (in pratica il "pavimento") due-tre file di cellule sovrapposte a rapida riproduzione che costituiscono la matrice (originate, come abbiamo visto poco sopra, dalla guaina epiteliale esterna del follicolo).
Le cellule della matrice sono le uniche cellule germinative e, pertanto, tagliare corti i capelli non può "rinforzarli" in quanto quella che si taglia è una parte di fusto, formata cioè da cellule ormai prive di qualsiasi attività vitale (il vantaggio che si può ottenere tagliando corti i capelli è di altro tipo e dovuto alla minore traumatizzazione con lavaggi, spazzolature, ecc.). Il capello quindi non deve essere assimilato ad una pianta che necessita o può comunque trarre beneficio da "potature" periodiche.
Il suo ciclo vitale: Anagen, Catagen e Telogen
Le cellule della matrice, via via che si riproducono, spingono verso l'alto quelle nate in precedenza. Durante la loro risalita, in modo analogo a quelle dell'epidermide, esse elaborano nel loro interno una proteina, la cheratina, diventando progressivamente sempre più rigide.
Una parte di esse andrà a costituire la guaina epiteliale interna (che tende a cheratinizzarsi e quindi ad indurirsi in anticipo rispetto al pelo, in modo da "modellarlo"), mentre le altre formeranno le tre parti strutturali del capello vero e proprio: cuticola, corteccia e midollo.
Il cuoio capelluto di un individuo adulto ha una superficie oscillante fra 550 e 650 cm² e il numero di follicoli per cm² varia con l'età: 1135 alla nascita, 635 a 30 anni, 415 a 60 anni. I capelli veri e propri però sono in media 160-240 per cm² cioè, in pratica, solo un follicolo su tre è "abitato" da un vero capello, mentre negli altri due è presente solo un piccolo pelo, il vellus. Il numero totale dei capelli in un giovane adulto varia pertanto da 90.000 a 150.000 e scende a 60.000-100.000 con l'avanzare dell'età.
Nel follicolo si alternano cicli di crescita e cicli di riposo. Solo di rado la stessa papilla dà origine a più di un pelo: normalmente ogni volta che un capello in telogen è caduto se ne forma una nuova che dà il via a un nuovo anagen. Ciascun ciclo vitale viene suddiviso in tre fasi: anagen, catagen e telogen. La prima dura in media da due a quattro anni per l’uomo (ma può arrivare a 7 nella donna) ed è caratterizzata da una continua moltiplicazione delle cellule, che si traduce in una crescita progressiva del capello (circa un centimetro al mese per gli uomini e uno e mezzo per le donne).
Questo capello, ben ancorato con le sue guaine, può essere asportato solo esercitando una forte trazione e il trauma sarà accompagnato da dolore. La fase catagen è caratterizzata da un progressivo arresto delle varie funzioni vitali e inizia con l'arrestarsi della crescita. Questa fase dura il tempo necessario (funzione della profondità) al bulbo per risalire fino al colletto e termina con la perdita della guaina e, idealmente, con l'inizio di un nuovo anagen. L’ultima fase, il telogen, è il periodo terminale durante il quale il capello si trova ancora nel follicolo pilifero ma le attività vitali sono completamente cessate. Questo capello, pur "morto", prima di cadere rimane ancora sul cuoio capelluto per un po' di tempo. I capelli in telogen vengono via (senza dolore!) se si esercita una trazione anche modesta. Il bulbo, ormai atrofico, cheratinizzato, di aspetto translucido, si presenta come una capocchia di spillo alla base del capello facendo preoccupare spesso il paziente che crede, a torto, di aver perduto la parte vivente del capello, cioè quella germinativa, che in realtà è rimasta alloggiata in profondità nel cuoio capelluto pronta, se tutto procede regolarmente, a dare il via ad un nuovo anagen e ad un nuovo ciclo.
Qualche misura
Il diametro medio di un capello è 65-78 micron (meno di 50 micron nell'età senile). Il tasso di crescita normale varia da 0,30 a 0,35 millimetri al giorno.
Capelli e proteine
In generale una capigliatura sana è sostenuta da un apporto bilanciato di aminoacidi, vitamine e sali minerali: quando si va in carenza di uno di questi elementi i capelli appaiono opachi, spenti e si può arrivare anche a un loro assottigliamento o a un diradamento. Chi lamenta una loro eccessiva caduta infatti dovrebbe essere sottoposto a un mineralogramma e valutare attentamente il proprio stato di nutrizione.
Incominciamo allora dal primo degli elementi menzionati: gli amminoacidi. La loro fonte sono le proteine: una dieta carente di questo importantissimo fattore nutrizionale si riflette quindi immediatamente sui nostri capelli. E’ stato dimostrato infatti come una dieta completamente aproteica, seguita per undici giorni da volontari perfettamente sani, sia riuscita a ridurre notevolmente il diametro del bulbo, fino ad arrivare alla sua completa atrofia entro il quattordicesimo giorno. Va osservato che i danni al bulbo e al fusto si manifestano prima che dalle analisi del sangue siano evidenti segni di carenza, poiché l’organismo regola il proprio metabolismo dando la precedenza alle funzioni vitali e quindi alle reazioni principali, sottraendo così elementi a quelle funzioni, quali la crescita dei capelli, di secondaria importanza.
Quando la dieta è carente in amminoacidi solforati, come la cistina, la cisteina e la metionina, i capelli diventano fragili e malformati, tendono a spezzarsi e a cadere. Con un’integrazione di questi elementi nella dieta si è visto che il problema tende a risolversi spontaneamente: i capelli si rinforzano e la caduta si arresta. Va in questa sede osservato che nei paesi industrializzati è davvero difficile che la dieta sia carente in proteine, mentre è più facile che sia sbilanciata e magari carente in alcuni aminoacidi, specialmente in seguito alle sempre più diffuse diete fai da te. Ecco per quale motivo sono in aumento le donne con problemi di diradamento e fragilità dei capelli. Anche chi scelga di seguire una dieta strettamente vegetariana può andare incontro a questi problemi, poiché gli amminoacidi solforati si trovano principalmente nelle proteine animali.
L’importanza dello zinco
Anche una carenza di zinco è una causa frequente di diradamento. Essa si accompagna spesso anche a una carenza di ferro e magnesio (e per questo è più frequente nelle donne, naturalmente più soggette ad anemia ferropriva) e si evidenzia molto bene da un semplice esame del sangue: quando i valori di zinco sono inferiori a 0,6 mg/L si ha infatti una caduta costante di capelli.
Una carenza di questi elementi può essere causata o da apporto alimentare insufficiente o da un difetto di assorbimento intestinale. Il più delle volte l'analisi mirata sulle abitudini alimentari già permette di distinguere i casi carenziali dovuti a deficit di introduzione di metallo da quelli dovuti a difetto di assorbimento intestinale. La carenza di zinco può essere corretta o tramite il ricorso ad integratori specifici (prescritti da uno specialista) oppure tramite un’alimentazione mirata, ricordando che gli alimenti che ne contengono di più sono il germe di grano, le arachidi, le noci americane, i frutti di mare, il tacchino e il fegato.
Il magnesio
Come dicevamo poc’anzi, anche una carenza di magnesio, seppur più rara rispetto a quella di zinco, può comportare problemi alla bellezza delle nostre chiome, aumentando la percentuale dei capelli in fase telogen. Sembra però che questa carenza sia dovuta perlopiù a problemi di malassorbimento, poiché il magnesio è largamente rappresentato nella dieta, particolarmente nei vegetali. Ne sono infatti ricchi il germe di grano non macinato, la soia, i fichi, il mais, le mele, i semi oleosi, le noci e in particolare le mandorle. Questo elemento è presente anche nel pesce, nell’aglio, nel tofu, nelle pesche, nelle albicocche, e nei fagioli di Spagna e il suo assorbimento a livello intestinale può essere aumentato assumendo contemporaneamente della vitamina C.
Vitamine e capelli
Anche la carenza di alcune vitamine, infine, può portare danni alla nostra capigliatura. In particolare, quelle coinvolte nell’attività follicolare sono la A, la E, la B5, la B6, la PP e la H. La loro carenza è spesso imputabile a drastici regimi dietetici perseguiti con disinvoltura di cui la perdita dei capelli purtroppo è solo uno dei sintomi più marginali. Per evitarla è importante che la dieta sia il più possibile varia ed equilibrata, prevedendo in grandi quantità frutta e verdura, ma anche proteine di origine animale e farinacei.
L’importanza di una dieta equilibrata
Non esistono miracolose diete salvacapelli e spesso il ricorso agli integratori è assolutamente inutile. Solo il parere di un esperto potrà dirci se utilizzarli o meno e in quali quantità, mentre è assodato che una dieta sbilanciata e povera in alcuni elementi può provocare seri danni, non soltanto alle nostre chiome. Per avere capelli sani è forti, ma anche e soprattutto per il nostro benessere generale dunque, seguiamo sempre una dieta bilanciata, ricca in frutta e verdura ma che non escluda, nelle giuste quantità, nessun alimento particolare.
La forma dei capelli
Tutti i follicoli dei peli hanno un'angolazione rispetto all'epidermide: nel cuoio capelluto, il capello spunta con una inclinazione di circa 75°. Il numero dei follicoli presenti alla nascita nel cuoio capelluto è determinato geneticamente ed essi sono già presenti al quinto mese di gravidanza, anche se alla nascita i capelli si presentano sotto forma di lanugine. La loro forma è una caratteristica razziale e se ne possono distinguere 3 tipi:
1. Lissotrici: lisci e a sezione rotonda, tipici delle razze mongoliche,
2. Cimotrici: ondulati o ricci a sezione ovale, tipici delle razze caucasiche (europee),
3. Ulotrici: lanosi e crespi a sezione piatta, tipici delle razze negroidi.
La loro densità sul cuoio capelluto varia a seconda delle zone (tempie, fronte, nuca) ed è mediamente di 150 per centimetro quadrato, raggiungendo un totale di circa centomila capelli su tutta la testa. A questo proposito è interessante notare che la densità massima si ha nei biondi, mentre la minima si presenta nei rossi. I capelli crescono ad una velocità di 0,37 mm al giorno ed è maggiore nella donna; in ogni caso tende a diminuire con l'età. Lo spessore del capello varia nelle diverse razze e va da un minimo di 60 micron ad un massimo di 100 (un decimo di millimetro) nelle razze orientali.
Colore dei capelli
Il colore dei capelli è determinato dalla melanina, un pigmento prodotto da cellule specifiche chiamate melanociti situate all'apice della papilla dermica.
L'intera gamma dei colori dei capelli deriva da due tipi di melanina: le eumelanine, che danno capelli marroni o neri, e le feumelanine che danno capelli rossi (rutilismo). Il capello biondo è determinato da una scarsa attività dei melanociti.
Esiste anche un fenomeno rarissimo di crescita di capelli di diverso colore nello stesso individuo, è detto eterocromia. Abbastanza particolare è il fenomeno del rutilismo che ha una incidenza molto bassa, circa l'1%, in quasi tutte le popolazioni, eccetto la Scozia dove arriva al 10%.
La canizie (capelli bianchi) è invece un fenomeno fisiologico dovuto a una riduzione della funzione dei melanociti con l'invecchiamento; l'età media della comparsa dei primi capelli bianchi è di 35 anni, partendo dalle tempie verso il vertice. Per canizie precoce s'intende la comparsa attorno ai 20 anni dei primi capelli bianchi e ha una trasmissione ereditaria, ma può essere anche un segnale di malattie autoimmuni.
fonte: www.calvizie.net