Conoscere il miele
TUTTO QUELLO CHE FORSE NON SAI SUL MIELE:
ECCO IL VADEMECUM DI UNIONE ITALIANA FOOD TRA FALSI MITI E FAKE NEWS
Scadenza, cristallizzazione, conservazione: ecco tutto quello che non sapevi sul miele e perché è bene averlo sempre a disposizione.
Il miele è un concentrato di dolcezza e proprietà benefiche: è antibatterico, antiossidante ed energizzante, aiuta la naturale cicatrizzazione dei tessuti e ha un'azione disintossicante. Millefiori, di castagno, di acacia, in commercio troviamo tantissime varietà, ciascuna con colori, gusti e caratteristiche proprie. Oltre 1 italiano su 2 (54%) consuma miele tra le tre e le cinque volte a settimana ma, nonostante l’alta frequenza di consumo, gli italiani non si considerano esperti conoscitori: solo 4 italiani su 10 dichiarano di conoscerlo abbastanza ma, anche per loro, sono ancora tanti gli aspetti da approfondire e conoscere meglio[1]. Dalla produzione alla scadenza (che non c'è), e insospettabili utilizzi alternativi di questo magico nettare, ecco tutto quello che forse non sapevi sul miele.
1.Ne esistono più di 60 tipologie
Difficile dire esattamente quante tipologie di miele esistano: solo in Italia se ne registrano circa 60 tipi diversi, mentre a livello globale potremmo parlare di circa 300 tipologie, ognuna estratta da un diverso tipo di fiore o albero da cui l’ape raccoglie il polline e ognuna con le sue peculiarità. Dai più “comuni” e conosciuti come il miele Millefiori o d’acacia, si passa a quelli più particolari come il miele di melata, di sulla, di girasole o di manuka.
2. In cucina non è solo un ingrediente nelle preparazioni
Lo conosciamo come ingrediente per dolci o in accompagnamento ai formaggi ma il miele può essere utilizzato anche per la preparazione dei pasti, ad esempio per glassare la carne durante la cottura, per preparare salse e condimenti, per marinare carne e pesce o come ingrediente nei cocktail.
3. Non scade mai
Il miele è uno dei pochi alimenti che, se conservato correttamente, rimane commestibile per un tempo praticamente infinito, motivo per cui non presenta una data di scadenza, ma più semplicemente un termine minimo di conservazione (TMC), entro il quale il prodotto conserva inalterate le sue proprietà organolettiche. Perché il miele non scade? La risposta è nella sua particolare consistenza: è un alimento con basso tenore di umidità e del tutto inospitale per batteri e muffe che non riescono a svilupparsi in ambienti acidi. La prova? Alcuni ricercatori hanno trovato piccole quantità di miele (ancora "commestibile") all'interno di tombe egizie.
3. Va conservato in un luogo fresco e lontano da fonti dirette di luce e calore
È bene proteggere il miele dalle temperature estive sempre più calde, che potrebbero avere effetti negativi. Per conservare il miele è generalmente sufficiente mantenerlo in un luogo fresco e lontano da fonti dirette di luce e calore, senza necessità di ricorrere al frigorifero, le cui basse temperature potrebbero accelerare il processo di cristallizzazione.
4. Non tutte le api producono miele
Probabilmente una delle curiosità più interessanti sul miele è che non tutte le api sono in grado di produrlo. In natura esistono più di 20.000 specie di api diverse e tra queste, le api che producono più miele sono le Apis Mellifera in Europa e l’Apis Cerana diffusa soprattutto nei Paesi del sud est asiatico, mentre molte altre specie non ne producono neppure un milligrammo.
5. Le api usano il miele per sopravvivere all'inverno
Noi lo usiamo per addolcire le nostre colazioni e iniziare al meglio la giornata, le api lo usano per sopravvivere. Il grande lavoro di produzione del miele ha infatti per questi piccoli insetti un ruolo essenziale: le api conservano e immagazzinano il miele nelle celle esagonali dell'alveare come scorta di cibo per superare l'inverno, momento dell'anno in cui lo sciame si riunisce intorno all'ape regina per ricreare un ambiente più caldo.
6. È utile per curare piccole ferite superficiali
Forse non tutti sanno che il miele è utile per curare piccole lesioni e ferite superficiali: è infatti un potete antibatterico e antibiotico naturale ed è in grado di disinfettare e accelerare il processo di cicatrizzazione e guarigione.
7. La cristallizzazione è un processo del tutto naturale
Perché il miele cristallizza e da cosa dipende questo processo? La prima cosa da sapere è che la cristallizzazione è un processo del tutto normale e che il miele cristallizzato può essere consumato senza alcun rischio. La consistenza del miele dipende dalla percentuale di zuccheri presenti: se il miele contiene più glucosio (es. tarassaco, girasole, colza), la cristallizzazione è più veloce, se invece prevale il fruttosio, il miele tenderà a rimanere più liquido (es. acacia, castagno). Caratteristiche naturali del miele e sua temperatura di conservazione sono i fattori principali che influenzano la cristallizzazione.
8. Le api ne producono grandi quantità
La produzione di miele è un lavoro certosino: prelevando il nettare da milioni di fiori, ogni alveare produce infatti tra i 15 e i 30 chilogrammi di "nettare degli dèi". Se pensiamo che ogni sciame può contenere fino a 60.000 api e che per produrre un chilo di miele un'ape percorre il corrispettivo di 150.000 chilometri (circa quattro volte il giro della terra, per intenderci), possiamo realizzare quanto prezioso sia questo alimento, per chi lo produce e per noi che possiamo goderne.
9. Gli apicoltori ne prelevano solo una parte
Un bravo apicoltore sa che la produzione del miele deve essere sostenibile e nel pieno rispetto della sopravvivenza delle api. Prendersi cura dello sciame e aiutare la produzione del miele è solo una parte del suo lavoro: al momento del prelievo, è fondamentale lasciare parte della produzione all'interno dell'alveare, necessario per garantire la sopravvivenza delle colonie d’api.
10. Alla ricerca della “miscela perfetta”, sinonimo di un saper fare centenario
Solo i migliori mieli nazionali ed esteri vengono confezionati dalle industrie italiane, con controlli accurati per garantire prodotti di elevata qualità, indipendentemente dalla loro origine. Perché il miele possa essere definito tale, infatti, non si può aggiungere altra sostanza o ingrediente e sono tanti i parametri analitici che le aziende devono controllare per assicurare la genuinità del miele. È per questo che ogni azienda di confezionamento italiana seleziona accuratamente i propri fornitori per arrivare alla miscela perfetta (ognuno ha la sua ricetta segreta), utilizzando sia materia prima proveniente dall’Italia che dall’estero.
Ufficio stampa Gruppo Miele Unione Italiana Food
[1] Ricerca “Gli Italiani e il miele”[1] commissionata dal Gruppo Miele di Unione Italiana Food ad AstraRicerche e condotta nel mese di dicembre 2024 su un campione di 1009 casi rappresentativo della popolazione italiana tra i 18 e i 70 anni