Confetteria
Piace il “sugar free”
Un
panorama di mille colori, profumi e gusti accattivanti ammalia i
consumatori delle caramelle, che possono spaziare all’interno di
un’offerta davvero interminabile di referenze, in continuo sviluppo per
guadagnarsi il favore non solo del pubblico più giovane.
Osservando
tra scatole, buste, pacchetti e pacchettini, l’incontro più classico è
quello con le “caramelle dure”, le tradizionali, la cui origine si fa
risalire addirittura ai tempi dell’antica Roma: la parola “caramella”,
infatti, pare derivi da canna melis, il nome latino della canna da
zucchero.
Per chi desidera un prodotto più corposo ci sono le
“caramelle gommose”, rese masticabili mediante l’aggiunta di una
percentuale di gomme naturali di origine vegetale. Per ottenere questa
tipologia di caramelle la lavorazione è più elaborata, poiché è
necessario utilizzare diversi macchinari speciali: fra essi le
centrifughe, che servono a eliminare le impurità della gomma e le
colatrici, impianti che imprimono la forma alla caramella colandone
l’impasto nei calchi impressi in amido.
L’evoluzione merceologica più
sofisticata delle caramelle dure sono le “caramelle ripiene”, che
all’interno di un guscio duro, ottenuto dalla cristallizzazione di un
impasto di zucchero e aromi, racchiudono una goccia di crema o sciroppo,
ricchi di sapori particolarmente intensi. Questo tipo di prodotto
consente di realizzare specialità uniche, come le caramelle con miele,
liquori e via dicendo, per i quali è necessario il mantenimento di
elevati standard qualitativi.
Il panorama dei cosiddetti “prodotti
confettati”, invece, comprende sia i classici confetti delle cerimonie
tradizionali (matrimoni, battesimi, comunioni, ecc.), che caramelle
d’uso comune: la base è costituita da un nucleo ricoperto da uno
sciroppo che, asciugandosi, forma una crosta protettiva nei confronti
del caldo, dell’umidità o dell’ossidazione. Svariatissima la scelta del
nucleo di ripieno, che può essere formato da frutta secca (mandorla,
nocciola, arachide), chicchi di caffè o cioccolato, liquirizia,
compresse, caramelle gommose, gomme da masticare.
Molto diffuse e
apprezzate sono anche le “pastiglie”, una tipologia di caramelle venduta
come prodotto finito o come semilavorato per i prodotti confettati. La
particolarità di queste caramelle è che tutte le fasi della loro
lavorazione si svolgono a freddo, caratteristica che consente di poterle
arricchire di ingredienti “nobili”, come vitamine, sali minerali,
composti di erboristeria, che perderebbero parte della loro efficacia
con il calore. Sono prodotte in qualsiasi variante di gusto, sia in
versione tradizionale (con zucchero) che sugar free (senza zucchero).
Fra
i più amati componenti della famiglia della confetteria ci sono senza
dubbio le “gomme da masticare”, arrivate dagli Stati Uniti subito dopo
la seconda guerra mondiale insieme ai soldati americani. A base di
lattice e variamente aromatizzate, oggi si caratterizzano sempre più per
la funzione oral care, vale a dire “cura dell’igiene orale”, un valore
aggiunto che insieme all’assenza di zucchero, alla pulizia dei denti e
alla purificazione dell’alito, traina le vendite di tutto il comparto.
Fra
le caramelle a base di frutta spiccano poi le “gelatine”, prodotte sia
con gelatine di origine animale che vegetale, mentre un’evoluzione ricca
di un prodotto di confetteria a base di frutta è costituita dai
“marroni canditi”, che trovano il loro principale sbocco commerciale nel
settore delle confezioni regalo. Trionfo della frutta secca nell’ambito
della confetteria, infine, è il “torrone”, prodotto sia nelle pezzature
classiche, destinate alle vendite da ricorrenza, che in quelle
monodose, i cosiddetti “torroncini”, nati come snack per
destagionalizzare il prodotto.
Confetteria: produzione e export
Nel
2012 la confetteria italiana, con una produzione complessiva di 101.970
tonnellate per un valore di 1.206,5 milioni di euro, cala del -3,5% in
volume e del -2,3%, in valore.
I prodotti tradizionali a base di
zucchero, con 66.900 tonnellate per un valore di 465 milioni di euro,
diminuiscono del -2,6% in volume e del -0,8% rispetto allo scorso anno.
Nel
2012 si è registrato un ulteriore decremento per le gomme da masticare
(-11,1%), che si sono attestate su volumi oramai di nicchia (2.400
tonnellate) se paragonati alla tipologia sugarfree (14.400 tonnellate).
In
marcato calo l’andamento dello “sugarfree”: nel 2012 sono state
prodotte 23.200 tonnellate per un valore di circa 562 milioni di euro
(-5,9% in volume e -4% in valore).
Seppur in forte contrazione, pari
alla diminuzione registrata da tutto il sottocomparto, le gomme da
masticare rimangono il segmento traino con 14.400 tonnellate, incidendo
per oltre il 60% sul totale.
Per le altre merceologie dello
sugarfree, si registra una generale contrazione: caramelle sfuse o
acquistate a pezzo (-25%); in buste, sacchetti e confezioni (-1,3%),
caramelle dure, ripiene, confettate e gommose in stick e astucci fino a
50 gr. (-6,4%). Negli altri segmenti produttivi, le gelatine si
mantengono sui livelli dell’anno precedente; i mercati stagionali del
torrone tradizionale e della versione monodose (torroncini) scendono
rispettivamente del -3% e del -8,1%. Stabili, infine, i marroni canditi,
la cui lavorazione è maggiormente legata alla sfera artigianale.
(Dati: Associazione delle Industrie del Dolce e della Pasta Italiane)