Cremona

Cremona: terra di melodie

Nonostante le numerose ed importanti testimonianze artistiche e storiche, il vero animo e volto della città di Cremona scaturiscono dall’armonia complessiva dei suoi ritmi e della sua architettura. La pacata scansione dei portici e delle facciate, le chiese minori, la sobria apparenza dei palazzotti patrizi, la parlata stessa dei suoi abitanti con inflessioni lombarde ed emiliane sono tutti gli ingredienti che conferiscono a questa città una dimensione urbana interamente a misura d’uomo.
Camminando per le sue strade, avvolti dalla nebbia che caratterizza la Val Padana, è facile comprendere il motivo per cui fu qui che fiorirono esperienze artistiche uniche al mondo.

Cremona vanta, infatti, una scuola pittorica d’antichissime tradizioni che annovera artisti quali Bonifacio e Benedetto Bembo, Boccaccio e Camillo Boccaccino, i Gatti, i Campi, il Molosso, il Genovesino. I capolavori di questi pittori sono degnamente conservati in Palazzo Affiatati (1561-1570), edificato per l’omonima famiglia di banchieri da Francesco e Giuseppe Dattero ed oggi sede della Biblioteca Statale e del Museo Civico “Ala Ponzone”.
Il Museo, diviso in varie sezioni -archeologia, pinacoteca, raccolte artistiche risorgimentali del Tesoro del Duomo- presenta una vasta panoramica della cultura artistica cremonese. Da non perdere nella sezione archeologica la tomba eneolitica del cosiddetto “Arciere di Remedello”, le ceramiche dell’età del bronzo, i bronzi gallici, i notevoli mosaici pavimentali databili tra il I ed il III secolo, le anfore e l’eccezionale collezione di ceramiche greche, magnogreche, etrusche ed italiche.

Ma Cremona non è solo pittura, ma anche vocazione musicale che si è espressa ai suoi massimi livelli nelle figure di grandi musicisti quali Claudio Monteverdi e Amilcare Ponchielli e in quell’autentica “specialità” che è la liuteria, l’antica tradizione artigianale della costruzione di strumenti che, dopo aver dato al mondo i più grandi artefici di violini di tutti i tempi, Nicolò Amati, Antonio Stradivari e Giuseppe Antonio Guarnieri, continua ancora oggi la sua fiorente produzione con oltre 100 botteghe artigiane.
La struttura urbana di Cremona si divide in due parti: la città vecchia, entro le mura romane, e la città extramurale o Città Nova. Questa divisione ha origini storiche. Cremona, infatti, fondata dai Romani nel 218 a.C., come testa di ponte sul fiume Po nei territori occupati dai Galli Cenomani, si trasformò ben presto, grazie alla sua favorevole posizione viaria, in una delle principali città romane della Valle Padana. I due centri, nacquero nell’VIII secolo, quando dopo l’invasione dei Longobardi nel 603 e la sua parziale distruzione, la città fu ricostruita

Nel percorrere la Città Vecchia, la Piazza del Comune costituisce oggi il maggior vanto artistico della città. E’ in questa piazza che si possono ammirare i monumenti che hanno maggiormente segnato la storia cittadina, ad iniziare dai resti di strada romana visibili nell’adiacente Via Solferino per passare poi agli importanti monumenti medievali che la circondano: il Torrazzo, il Duomo, il Battistero, polo della vita religiosa; la Loggia dei Militi ed il Palazzo del Comune, centro dell’attività civile e politica.
Il Torrazzo, imponente torre merlata di 111 metri (la più alta opera in muratura in Europa) è costituita da due parti: la torre quadrata edificata prima del 1267 ed il coronamento ottagonale aggiunto tra il 1204 ed il 1305. Una scala di 487 scalini consente la salita e dà accesso alla stanza interna che ospita il meccanismo dell’orologio astronomico ideato dai Divizioli nel 1583. All’interno del Torrazzo, per gli amanti della musica, è proposta al pubblico la ricostruzione di una bottega di liuteria e la visita, per chi lo desidera, può essere accompagnata da un liutaio professionista.
Una loggia rinascimentale d’ispirazione bramantesca, detta Bertazzola, collega il Torrazzo al Duomo.
Il Duomo è il monumento più antico del complesso e rappresenta uno dei maggiori esempi di architettura religiosa dell’Italia settentrionale. Iniziato probabilmente sui resti di un’antica chiesa paleocristiana nel 1107, fu gravemente danneggiato dal terremoto nel 1117 e consacrato nel 1190.
La facciata, con policromo rivestimento marmoreo, ha un doppio ordine di loggette con sovrimposto rosone. Il periplo dell’edificio (da Via Boccaccino) permette di osservare il transetto nord del 1288 edificato totalmente in cotto, il complesso absidale con coronamento a galleria, ed il transetto sud del 1342 prospiciente il Palazzo Vescovile, opera di Rodi (1793-1817).
Nonostante le molteplici rielaborazioni, l’interno del Duomo, ha sostanzialmente mantenuto la monumentalità e la severità dell’originaria struttura romanica. Il vasto ciclo di affreschi della navata maggiore si presenta come uno dei massimi capolavori della pittura lombarda del Rinascimento e ha fatto sì che fosse definita più volte la “Cappella Sistina dell’Italia settentrionale”. Il Battistero, edificio ottagonale eretto nel 1167, ha una vasta aula cupolata con al centro un fonte battesimale cinquecentesco.
Il Palazzo Comunale, fu edificato in varie fasi ad iniziare dal 1206 e riprende la struttura del broletto lombardo con corpi di fabbrica racchiusi intorno ad un cortile; nel piano nobile sono visitabili le Sale del Consiglio e della Giunta e nell’ex cappella la Sala dei Violini dove sono esposti alcuni strumenti capolavori di Andrea Amati (1566), Nicolò Amati (1658), Giuseppe Guarneri (1689), Antonio Stradivari (1715) e Giuseppe Guarneri del Gesù (1734). Questi strumenti sono suonati quotidianamente e con prenotazione è possibile assistere alle audizioni.
In Via Sicario, quasi adiacente al Palazzo del Comune, si può visitare la chiesa secentesca di San Gerolamo che ha una pregevole decorazione interna settecentesca.
Da piazza del Comune, attraversata l’adiacente Piazza Cavour, si giunge in Corso Vittorio Emanuele dove al numero 52 si trova il Teatro Ponchielli, ricostruito in stile neo classico nel 1806 da L. Canonica. Tornando a passeggiare su Corso Vittorio Emanuele ed imboccando Via Manna s’incontra il Palazzo Silva-Persichelli e a sinistra si possono ammirare le absidi romaniche della chiesa di Santa Lucia che ha una bella facciata in cotto del XVI secolo.
Proseguendo troviamo la chiesa di S. Omobono (sec.(XII-XVIII) e la chiesa di S. Agostino, al cui interno si segnala la cappella Cavalcabò con pregevoli affreschi di scuola bembesca ed una tavola del Perugino. Uscendo dall’ingresso secondario di Via Plasio si raggiunge facilmente via Campi, la principale zona pedonale e di shopping cittadino. Al termine di questa strada si arriva ai Giardini Pubblici, cuore verde della città. Sorti nel 1878 al posto della Chiesa di San Domenico, furono il luogo della sepoltura di A. Stradivari, come ancora oggi lo ricorda una pietra tombale posta in una grande aiuola.

Nella ”città nova”, situata al di fuori della cinta muraria, la passeggiata può continuare con visite ad interessanti chiese quali quella di Sant’Agata, di Santa Margherita interamente decorata da Giulio Campi, di Sant’Abbondio con il suo splendido chiostro bramantesco e di San Sigismondo con preziose opere d’arte del Boccaccino e dei Campi.
In questa parte della città sorgono inoltre numerosi palazzi nobiliari, tra cui il già citato Palazzo Affiatati. Il percorso nella città nuova sarà sicuramente il preferito dagli amanti della musica che al numero 17 di via Palestro potranno visitare il Museo Stradivariano: unico al mondo per i suoi 700 pezzi provenienti dalla bottega di Antonio Stradivari, ospita anche strumenti dei secoli XVII, XVIII, XIX e XX. Inoltre in Corso Matteotti, nell’elegante Palazzo Fodri, del 1490, ha sede il Centro della Liuteria Cremonese che presenta una mostra permanente della liuteria cremonese contemporanea.
Ma parlando di Cremona non vengono alla mente soltanto Stradivari ed i suoi violini, ma anche una musica assai più dolce che non soddisfa l’udito bensì il palato: ovviamente stiamo parlando del Torrone. Ogni anno alla fine di ottobre a Cremona si celebra la festa del Torrone, dolce che la tradizione vuole sia nato ai piedi del Torrazzo. In queste giornate le strade, in un clima festoso, tornano al lontano 25 ottobre 1441. E’ questa, infatti, la data che viene indicata come il giorno di nascita della leccornia a base di mandorle, miele e zucchero. Il dolce, si racconta, fu l’omaggio dei pasticceri cremonesi in occasione del matrimonio tra Bianca Maria Visconti e Francesco Sforza, matrimonio rievocato ed inscenato durante la festa nella chiesa di San Sigismondo.

Le città murate
A pochi chilometri da Cremona, al centro della Pianura Padana, immerse in una campagna verdeggiante attraversata dall’Oglio, il Serio e l’Adda sorgono tre cittadine che portano il segno della loro storia: Soncino, Crema e Pizzighettone. Questi tre borghi erano importanti città murate quando le lotte tra i piccoli stati inducevano i signori a fortificare ogni luogo che avesse importanza strategica.
A Soncino, su un dosso dell’antico argine del fiume Oglio, pare che il tempo si sia fermato al XVI secolo, sono, infatti, tutt’oggi intatte, risparmiate dalle vicende belliche e dal tempo, le mura che circondano il suo borgo e l’imponente Rocca.
Accedendo al paese da una delle quattro porte ci si trova immersi in un’atmosfera d’altri tempi: facciate rinascimentali animate da bifore e fregi, torri medievali e strutture delle filande e degli antichi mulini ad acqua. La Rocca, della seconda metà del XV secolo, rimane a testimoniare il passato militare di questo luogo. Vi si accede da un rivellino dotato di ponte elevatoio ancora funzionante. Il cortile è a pianta quadrata ed è fortificato da quattro possenti torrioni, da cui si può accedere agli ampi spalti merlati che dominano il borgo e la campagna.
Nel borgo si possono visitare anche numerose chiese ma sicuramente, subito fuori dalle mura, merita una sosta la Chiesa di Santa Maria delle Grazie, affrescata e decorata con originali terrecotte policrome.
Interessante anche una visita alla Casa degli Stampatori che ricorda la storia della tipografia ebraica che produsse preziosi incunaboli noti in tutto il mondo tra cui la Prima Bibbia Ebraica del 1488.
La quarta domenica di maggio viene festeggiata la primavera con una festa durante la quale si presentano antichi mestieri e personaggi in costume animano le vie del borgo. Nei numerosi ristoranti della zona si possono gustare i piatti locali tra cui la radice amara di Soncino, una particolare verdura dalle eccezionali qualità dietetiche, da cui è possibile ricavare grappa e miele e per la quale viene organizzata una sagra particolare la quarta domenica di ottobre.

Crema, baluardo della Repubblica di Venezia incuneato nel ducato di Milano, conserva purtroppo solo alcuni tratti delle antiche mura venete (1480-1508), mentre delle precedenti, tra cui quelle che resistettero a Federico Barbarossa, non vi è più traccia.
Il cuore della città è Piazza Duomo dalla quale si possono ammirare i portici, il Torrazzo e la struttura imponente ed elegante della sua Cattedrale. Se si penetra nelle strette vie laterali si incontrano palazzi aristocratici con fastosi portali che lasciano intravedere cortili pieni di verde. Numerose sono anche le antiche chiese tra cui merita ricordare quella di San Benedetto, la Santissima Trinità, San Domenico, San Giacomo e, fuori dal centro storico, la Basilica di Santa Maria della Croce.
Per gli appassionati di archeologia il Museo di Sant’Agostino ospita reperti derivanti dalla storia cremasca.
La visita a Crema non potrà terminare senza un assaggio dei tortelli cremaschi, con ripieno di formaggio grana, uva sultanina, amaretti, mostaccino, cedro candito, noce moscata, limone e sale. Di questi tortelli si potrà fare indigestione a ferragosto durante La Tortellata che si svolge in Piazza del Duomo.
Tra ottobre e dicembre inoltre, da non dimenticare, la rassegna gastronomica “A tavola con la tradizione cremasca!”, itinerario gastronomico che propone il recupero delle antiche ricette di cucina locale, da gustare nei migliori ristoranti del territorio.

Pizzighettone, ultima delle città murate, presenta una cerchia di mura concepite all’inizio del Rinascimento, tra le più imponenti d’Italia. Particolarmente suggestive sono le passeggiate sul cammino di ronda lungo il sentiero che si affaccia sul Serio Morto e quella esterna al fossato da Porta Cremona a Porta Soccorso.
Il corso dell’Adda divide il centro antico in due parti, collegate da un ponte, ciascuna delle quali presenta una propria connotazione urbana. All’interno del nucleo storico, il simbolo di Pizzighettone è il Torrione, sopravvissuto alla distruzione del castello. L’armoniosa piazzetta del comune può considerarsi il centro monumentale del paese e la Chiesa di San Bassiano, fondata probabilmente verso la metà del XII secolo, rivela appieno la sua antichità con la sua facciata a capanna ed il rosone centrale realizzato nel quattrocento.
Attraversando il ponte si raggiunge la borgata di Gera, dove in alcune casematte è stato allestito un interessante Museo d’arti e mestieri, mentre nel Museo Civico sono conservati importanti reperti paleontologici ed una nutrita collezione di armi di varie epoche.
A novembre all’interno delle Mura di Pizzighettone vengono offerti: "I Fasulin de l’oc cun le cudeghe”, piatto tipico della zona da gustare con un buon bicchiere di vino rosso.

Nella natura a due passi da Milano
E’ incredibile pensare che a pochi chilometri da una città come Milano, nella Pianura Padana si possano scoprire luoghi che sembrano appartenere alla… preistoria. A Rivolta d’Adda, in provincia di Cremona, da dieci anni è stato istituito il Parco zoo della Preistoria con la doppia finalità di educare ecologicamente e quella di offrire ai visitatori giornate di salutare svago in un bosco incontaminato. In questo parco è possibile ammirare riproduzioni di animali preistorici a grandezza naturale e al tempo stesso conoscere la vegetazione delle formazioni boschive, o almeno ciò che di esse rimane, prospicienti il fiume.
Per imparare a riconoscere ed individuare le specie tipiche della pianura lombarda, è stato allestito un itinerario botanico, dove molte specie sono segnalate ed illustrate da opportuni cartelli.
Quello di Rivolta d’Adda è solo uno, e forse il più conosciuto, dei numerosi parchi che sorgono in queste zone che per gli amanti della natura possono offrire numerose occasioni per lo studio di vegetazione, flora e fauna. Tra questi merita citare il Parco dell’Adda Sud, il Parco del Serio, il Parco dell’Oglio Nord e quello dell’Oglio Sud. Insomma una gita a Cremona e nella sua provincia sarà in grado di soddisfare tutti: dai bambini agli studiosi!

 

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